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Nuoto

Londra, Mercoledì 6 Marzo 2019 – Prende forma il progetto dell'International Swimming League

ISL: anche ADAM PEATY ambasciatore

Il ranista pluricampione e primatista mondiale e olimpico ha firmato un accordo con Konstantin Grigorishin, il finanziere ucraino CEO dell'ISL, in qualità di ambasciatore ufficiale della innovativa manifestazione.

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adam peaty

Adam Peaty (in copertina) sarà l’elemento chiave della squadra di nuoto di Londra chegareggerà nella stagione inaugurale dell'International Swimming League (ISL), finanziata privatamente. Ieri, in uno degli hotel più lussuosi della capitale britannica, il Four Seasons, il campione e primatista del mondo dei 50 e 100 metri rana – 5 titolo mondiali in queste gare - e campione olimpico dei 100, ha firmato un accordo con Konstantin Grigorishin, il finanziere ucraino CEO dell'ISL, in qualità di ambasciatore ufficiale della innovativa manifestazione.

Peaty ha detto: "Per me, come atleta, è un momento molto importante. Il mondo dello sport sta cambiando e questa dell’ISL è una competizione necessaria per mantenere l’interesse della gente verso il nuoto, ora confinato quasi solo alle Olimpiadi e ai Campionati del Mondo. Questa è una cosa fantastica di cui far parte ma le Olimpiadi saranno ancora l'apice di quello che faccio”. Il nuotatore sta facendo in prima persona una campagna sui social media per selezionare la squadra di Londra attraverso un’apposita competizione. Prima di Peaty avevano firmato analoghi contratti anche Federica Pellegrini (sotto con Grigorishin) e Katinka Hosszu.

Pellegrini-Grigorishin

La prima edizione della World League targata  ISL coinvolgerà otto squadre, comprendenti un massimo di 32 atleti ciascuna, 16 uomini e 16 donne. Quattro squadre avranno base in Europa e quattro negli Stati Uniti.

Oltre a Peaty il team londinese comprenderà anche un contingente australiano formato da Kyle Chalmers, campione olimpico dei 100 stile libero; le sorelle Cate e Bronte Campbell ed Emma McKeon, vincitrice di quattro medaglie a Rio 2016. Rob Woodhouse, pure lui australiano, medaglia di bronzo alle Olimpiadi a Los Angeles 1984 e ora importante agente sportivo, fungerà da direttore generale della squadra londinese.

A causa dei Campionati del Mondo in programma a luglio a Gwangiju, in Corea del Sud, il campionato ISL avrà luogo nella seconda parte della stagione, con eventi in ottobre e novembre e gran finale a Las Vegas in dicembre.

Il meeting londinese è fissato per il 23 e il 24 novembre. La sede e la lunghezza della vasca - 25 o 50 metri – non sono state ancora comunicate.

Come è noto, per contrastare l’iniziativa dell’ISL, la FINA ha annunciato una nuova manifestazione, la Champions Swim Series, imperniata su tre meeting in vasca lunga che si svolgeranno in aprile, maggio e giugno. La FINA ha assicurato che alla nuova competizione prenderanno parte pressoché tutti gli atleti di élite. Non Peaty che ha che non parteciperà a questa serie – che ha definito come un passo nella giusta direzione per lo sport -, per concentrarsi sulla “preparazione per i campionati del mondo e oltre".

L'anno prossimo è l'anno olimpico ma i rappresentanti dell'ISL hanno confermato che intendono realizzare la loro seconda stagione nel 2020, con eventi programmati dopo i Giochi Olimpici di Tokyo.

Se entrambe le nuove competizioni si dimostreranno sostenibili i principali beneficiari saranno gli atleti che avranno a disposizione un montepremi totale mai visto prima d’ora. Per la Champions Swim Series la FINA ha annunciato un montepremi totale di 3,5 milioni di euro mentre il montepremi totale dell’ ISL per i nuotatori ammonterebbe a 5-6 milioni di euro. In tutto, circa 10-11 milioni di euro. Un’abbondanza insperata per i nuotatori che, ovviamente, non possono essere che soddisfatti della duplice novità.

Il conflitto originato dalla FINA quando aveva minacciato squalifiche per gli atleti che avessero partecipato al meeting, poi forzatamente cancellato, che avrebbe dovuto svolgersi a Torino il 22 dicembre, sembra superato, anche con l’ammorbidimento delle posizioni della FINA.

D’altra parte soltanto una settimana fa un rapporto dell'Associazione delle Federazioni Estive Olimpiche Estive (ASOIF) ha invitato le federazioni internazionali a "sviluppare un atteggiamento più proattivo, creativo e commerciale, e una mentalità collaborativa, privilegiando strategie di collaborazione con il settore privato".  E’, dunque, da presumere che l’iniziale conflitto possa evolversi in una situazione di reciproca tolleranza, una specie di colbertiano “laissez faire, laissez passer”, se non, addirittura , di una collaborazione vera e propria (eventualità che al momento ci sembra di dover escludere). In questa vicenda, che entusiasma gli atleti potenziali beneficiari dei montepremi, è stata finora quasi assente la componente tecnica: a parte qualche allenatore, che sommessamente ha messo in dubbio l’utilità di simili iniziative, e qualche altro che , sempre sommessamente, si è espresso a favore, resta il silenzio della stragrande maggioranza. La categoria, però, dovrà elaborare sul fatto che dal picco annuale unico del passato in cui raggiungere la massima performance si è poi passati al più recente concetto di più picchi annuali, e ora a molteplici picchi, addirittura stagionali (nel senso di stagioni astronomiche e meteorologiche). Infatti, se le performance degli atleti nel corso delle nuove manifestazioni non dovessero staccarsi dalla normalità, le manifestazioni stesse perderebbero parte dell’ interesse, che resterebbe confinato al fattore agonistico – le classifiche individuali e di squadra – ma non a quello tecnico (valore delle prestazioni).

 

 

 

 

 

 

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