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Nuoto

Rio de Janeiro, Sabato 6 Agosto 2016 - XXXI Olimpiade/1a Giornata – Batterie

RECORD MONDIALE di Peaty nei 100 rana, Detti in finale

Gabriele Detti si migliora di 2 centesimi e va in finale nei 400 stile libero con il terzo tempo. Nelle gare individuali male gli altri azzurri, tutti eliminati. In finale con il 4° tempo la 4x100 stile libero femminile. Record mondiale del britannico Adam Peaty nei 100 rana (57.55). Quasi record del mondo per Katinka Hosszu nei 400 misti (4:28.58). Record italiano della staffetta 4x100 stile libero femminile.

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Rio2016 Olympic Games

Finalmente.  Dopo mesi di notizie incentrate sulla piaga del doping, gestita male dagli organismi istituzionali preposti – CIO, WADA, CAS (TAS) – e terminata con l’ eleggibilità di quasi tutti coloro in precedenza dichiarati out; dopo una vibrante cerimonia di apertura che ha solleticato l’orgoglio di tutti i brasiliani, finalmente la parola passa ai fatti, alle gare in piscina e alle vicende ad esse collegate.

Lo Stadio Acquatico Olimpico è bellissimo, un vero teatro, una bomboniera.

S’inizia alle 13.02, con la prima delle quattro batterie dei 400 misti maschili. Luca Marin e Federico Turrini gareggiano nella quarta, rispettivamente in prima e sesta corsia. Il primo tempo di discreto rilievo è dell’australiano Travis Mahoney, 26 anni, che vince la seconda batteria in 4:13.37.

I grossi calibri entrano in scena con la terza batteria, ed è il giapponese Kosuke Hagino che se l’aggiudica nuotando in scioltezza, in 4:10.00, un crono che segna il confine tra l’eccellenza e la normalità. Hagino, 22 anni il prossimo 15 agosto, è iscritto col tempo di 4:08.54, secondo tempo d’iscrizione dietro il 4:08.50 del connazionale Daiya Seto, che, in perfetto stile, conduce nella prima metà della gara, poi  si fa quasi riprendere dall’americano Chase Kalisz nella frazione di rana. Ed è proprio lui, abile e fortunato con l’ultima bracciata, a vincere il duello a stile libero, e a chiudere  in 4:08.12, con Seto secondo in 4:08.47.

Opaca la prova dei due Azzurri: Luca Marin quinto in 4:17.88 (4:14.65, tempo di qualificazione), Federico Turrini soltanto sesto in 4:18+, quasi 7 secondi sopra il suo tempo di qualificazione (4:11.95). Entrambi eliminati.

Sul podio dovrebbero salire i due giapponesi e l’americano.

Tocca ai 100 metri farfalla femminili. Ilaria Bianchi, 26 anni, parte in quinta batteria (di sei batterie), alla corsia numero 6. A Londra fu quinta. Il pubblico si accende per Daynara De Paula, 27 anni, che vince la terza batteria in un pregevole  57.92, dopo aver nuotato in testa dall’inizio: seconda è la giapponese Natsumi Hoshi, 58.15, e terza la francese Beryl Gastaldello, 58.93.

Ma le cose si fanno serie quando la campionessa olimpica uscente (e primatista olimpica con 55.98, l’americana Dana Vollmer, 29 anni, vince la terza batteria in un notevole 56.56, con la cinese Xinyi Chen 57.17, l’ungherese Liliana Szilagy 57.70, l’egiziana Farida Osman 57.83. Bene in quinta batteria anche l’altra americana Kelsi Worrell che la vince in 56.97, sull’australiana Emma McKeon. Ilaria Bianchi è sesta, con un modesto 58.80.

In sesta batteria gareggiano le scandinave Sarah Sjostrom, svedese, e Jeannette Ottesen, danese. La Sjostrom, primatista del mondo con 55.64, nuota da par suo e vince in 56.16, miglior crono delle batterie. La Ottesen è soltanto quarta. Al suo posto spunta l’allampanata sedicenne canadese Penny Oleksiak, già vista al Sette Colli, seconda in batteria e terza nel ranking. La Bianchi, soltanto 21esima, è eliminata.

Speriamo nei 400 stile libero maschili, e in Gabriele Detti che gareggia nella settima e ultima batteria , alla corsia numero 3.

Nella terza batteria il brasiliano Luiz Altamir, 20 anni, sospinto, dall’entusiasmo del pubblico, è secondo in 3:50.82. Vince in 3:48 il salvadoregno Marcelo Acosta, di scuola statunitense, che ha nei 1500 stile libero le sue chance migliori. Nella quarta batteria gli egiziani Amhed Akram in corsia 4, e Marwan Elkamash, alla cinque, propongono un inedito duello. Vince Elkamash in 3:47.43. Di rilievo il 3:45.43 con cui il francese Jordan Pothain vince la quinta batteria in 3:45.92, davanti al sudafricano Devon Brown,.

In sesta, alla corsia numero 3, si rivede il coreano Tae-hwan Park, medaglia d’oro a Pechino 2008 e d’argento a Londra 2012, e al quale il CAS ha concesso il diritto di gareggiare a Rio. Si rivede anche il cinese Yang Sun, che è qui per difendere l’oro di Londra. Nuota in corsia 4, sempre in testa, e vince in 3:44.23, con l’americano Connor Jaeger secondo in 3:45.37, il tedesco Florian Vogel, terzo in 3:45.69,Park quarto il 3:45+ e il sempre verde canadese Ryan Cochrane quinto.

Nella settima batteria tutti sulla stessa linea dopo i primi 100 metri con Gabriele Detti, 22 anni, in terza corsia a far gara sull’australiano Mack Horton, 20 anni, che gli nuota accanto, alla corsia 4. A metà gara l’australiano è quarto e l’azzurro quinto. In testa, alla 6, l’altro australiano David McKeon. Ma nei successivi 100 metri la coppia Horton-Detti recupera due posizioni e vira al 2° e 3° posto. Negli ultimi 100 metri emerge l’americano Conor Dwyer, 27anni, che vince in 3:43.42, davanti a Horton, 3:43. 84, e a Detti 3:43.95, per 2 centesimi suo miglior tempo. Nel ranking, i primi tre piazzati dell’ultima batteria occupano i primi tre posti. Sun è quarto. Park, soltanto 10°, è eliminato. Detti ha detto di esserci. Lo rivedremo lottare in finale per un non facile, ma non impossibile, posto sul podio.

Due le azzurre in gara nei 400 misti femminili: Sara Franceschi, 17 anni, e Luisa Trombetti, 22 anni. Nuotano rispettivamente in seconda batteria, corsia 4, e terza batteria, corsia 3. La croata Matea Smardzic, 21 anni, domina la seconda batteria in 4:39.41 la Franceschi e quarta in 4:48.48, oltre 8 secondi sopra il proprio tempo di qualificazione. La terza batteria serve da vetrina  all’emergente vietnamita Vien Nguyen Thi Anh, che la vince con un buon crono, 4:36.85. Luisa Trombetti è ultima e il suo crono è di circa 7 secondi sopra il tempo di qualificazione.

Nella quarta batteria c’è curiosità per rivedere all’opera la cinese Shiwen Ye, campionessa uscente, la cui vittoria con record del mondo fece scalpore a Londra 2012. In quarta corsia l’americana Maya Dirado è la più pimpante, nuota velocissima e transita ai 300 metri 46 centesimi sotto il parziale del record del mondo. Ma la sua frazione di rana è fiacca e ai 300 metri tocca prima la britannica Aimee Willmott, in corsia 3. Nell’ultima frazione, a stile libero, la Dirado riprende il sopravvento e va a vincere in 4:33.50, con la Wilmott seconda in 4:34.08. Soltanto settima la Ye, in 4:45 e rotti, a circa 17 secondi dal proprio record mondiale e olimpico di 4:28.43. Alla fine sarà soltanto 27esima. Disonorevole.

Ma è Katinka Hosszu che mette le mani sul record del mondo e sul titolo olimpico vincendo la quinta e ultima batteria in 4:28.58, a15 centesimi dal record del mondo,   con le altre relegate ad un distacco di almeno 10 metri. Dopo la frazione di rana il vantaggio della magiara sul parziale mondiale era di oltre 3 secondi. Seconda, nella batteria e nel ranking finale, la spagnola Mireia Belmonte.

Luisa Trombetti e Sara Franceschi eliminate, ovviamente.

I 100 rana maschili sono l’ultima gara individuale della prima sessione. Andrea Toniato nuota in quinta batteria, ottava corsia.

Con la quarta batteria s’inizia a vedere i grossi calibri. La vince il giapponese Yashihiro Koseki in 58.91, davanti agli americani Kevin Cordes, 59.13, e  Miller, 59.19, Balandin 59. In quinta batteria entusiasmo alle stelle per l’idolo di casa Felipe Franca che vince dalla corsia 3 in 59.01, sul campione olimpico uscente Cameron Van der Burgh. Andrea Toniato è 7° in 1:00.45.

In sesta batteria c’è il campione e primatista mondiale Adam Peaty. L’inglese non delude, anzi stravince in 57.55, nuovo record del mondo, il primo qui a Rio. Nel ranking Peaty precede Koseki e Franca. Toniato è 22°, fuori pure lui.

Chiude la sessione la staffetta 4x100 stile libero femminile. L’Italia nuota in prima batteria, terza corsia, con Erika Ferraioli, 54.91, Silvia Di Pietro 53.96, Aglaia Pezzato 53.86, e Federica Pellegrini  che porta la formazione a vincere in 3:35.90, record italiano, 4 centesimi meglio della titolata Olanda.

L’Australia, campione del mondo e olimpica, domina la seconda batteria col tempo di 3:32.39, con gli Stati Uniti secondi in 3:33.59 e il Canada terzo in 3:33.84. Dietro a queste tre nazioni l’Italia, quarta nel ranking.

 

 

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