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Nuoto

Clamoroso dalla Cina: Sun Yang positivo a un test antidoping di maggio. Notizia emerge solo oggi

Sun Yang-shock: positivo all’antidoping. Ma la squalifica è già stata scontata

L'olimpionico Sun Yang positivo alla trimetazidina: uno stimolante nella lista delle sostanze vietate dal gennaio 2014. Il fuoriclasse cinese non ha superato un test antidoping effettuato a maggio e la Federazione del suo Paese gli ha inflitto una mite squalifica di tre mesi e una multa di circa 800 dollari, motivando la buonafede dell'atleta. Ma la notizia è emersa soltanto oggi.

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SUN Yang China CHN

Una notizia emersa con enorme ritardo e, considerando l’importanza dell’atleta in questione, ha quantomeno del clamoroso. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Xinhua, Sun Yang, 22enne stileliberista cinese (Photo G.Scala/Insidefoto/Deepbluemedia.eu), considerato tra gli atleti più forti del panorama mondiale, è stato squalificato per tre mesi a causa di un test antidoping non superato. I fatti, però, risalgono al 17 maggio scorso, quando Sun fu trovato positivo a uno stimolante durante un controllo ai Campionati Cinesi di Hangzhou. Nel suo campione analizzato, furono trovate tracce di trimetazidina, sostanza vietata dai regolamenti dal gennaio 2014. L’agenzia antidoping cinese (CHINADA) ha reso ufficialmente noto il fatto soltanto a squalifica già scontata – terminata al termine dell’estate 2014 – e che gli aveva così consentito la partecipazione ai Giochi Asiatici di Incheon, a fine settembre. Giochi nei quali vinse tre titoli – 400 e 1500 stile libero e con la staffetta 4x100.

La positività a Sun Yang è costata ben poco. Ovvero appena una multa di 5000 Yuan cinesi (equivalenti a 816 dollari americani), la revoca del titolo nazionale sui 1500 sl, oltre ai tre mesi di sospensione citati. Questa la pena inflitta al fuoriclasse popolarissimo nel suo Paese e nel mondo. Causa dell’uso improprio della sostanza? La sofferenza per delle palpitazioni cardiache che avrebbero addotto l’utilizzo del medicinale vietato dalla WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) da quest’anno. Il farmaco incriminato, il Vasorel, era stato assunto dall’atleta per via di un problema sorto dal 2008.

Sun avrebbe spiegato la sua buonafede nell’assunzione del farmaco e questo avrebbe spinto alla clemenza della Federazione nazionale nell’imporgli una squalifica piuttosto mite. Lo stesso atleta avrebbe rinunciato alle controanalisi sul suo campione B. Rimangono alcuni lati oscuri sulla tempestività delle comunicazioni: ovvero sul perché la FINA (Federazione Internazionale del Nuoto) sia venuta a conoscenza della positività e del conseguente stop di Sun solo molti – troppi - dopo il fatto. E sul perché il cinese avrebbe assunto un farmaco che cura le persone con gravi patologie cardiache. Questo stimolerebbe il rilancio del tessuto cardiaco compromesso. La ricerca scientifica dimostra che ha la capacità di proteggere i soggetti sensibili dalla mancanza di ossigeno al muscolo cardiaco. Ciò li proteggerebbe da un arresto cardiaco letale.

Sono stato sottoposto a molti test antidoping durante gli anni di formazione e di competizioni e non ne avevo mai fallito uno prima d’ora – ha detto Sun Yang sull’accaduto - Quando è successo ero in stato di shock e depresso, ma allo stesso tempo mi ha fatto prendere a cuore la mia vita da sportivo ancora di più. Lo prenderò come una lezione e farò maggiore attenzione in futuro”.

Sun Yang non era completamente responsabile su questa materia. Il test positivo è il risultato di un suo errore, ma l'errore non è molto grave trattandosi di negligenza. Non abbiamo nessuna intenzione di non comunicarla. Lo facciamo in maniera quadrimestrale come richiesto dalla WADA". Questo il commento del vicedirettore della CHINADA (l’agenzia antidoping cinese), Zhao Jian. Il dirigente ha poi aggiunto che è stata appurata la volontà di Sun nel non voler barare: da qui, i tre mesi di sospensione sarebbero, secondo l’organo di controllo, stati ragionevoli. Ma, al tempo stesso ha annunciato dei provvedimenti nei suo confronti per non aver comunicato l’assunzione del farmaco agli organismi federali.

Dunque, è prevedibile che esploda un conseguente focolaio di polemiche nei confronti dell’atleta e di una Federazione, quella cinese, che negli anni 90 è stata al centro di numerosi casi di doping. Che portarono la Cina nell’occhio del ciclone della Federazione internazionale.

Il bicampione olimpico e mondiale su 400 e 1500 stile libero – distanza su cui detiene il record mondiale in 14’31’’02 - non è nuovo a guai con la giustizia sportiva e non. Anche se non era stato mai trovato positivo in precedenza, nel novembre del 2013 fu fermato in Cina per guida senza patente, dopo un incidente con autobus. La Porsche che guidava non era di sua proprietà e finì in prigione per sette giorni. Allora, la sua Federazione lo sospese. E rientrò nell’aprile 2014. Oggi la situazione è ben diversa. E la credibilità sportiva di un campione come Sun Yang, riconosciuto a livello universale, e di un sistema che non ha consentito l’emergere tempestivo dell’accaduto, lascia tanti clamori quanti dubbi.

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