Mireia BELMONTE GARCIA ottiene il quarto  oro individuale, ancora una volta battendo nello scontro diretto nei 400 misti la campionessa del mondo di Barcellona 2013 Katinka HOSSZU. È lei la donna dei Campionati,  perché il successo della lituana Ruta MEILUTYTE su Yuliya EFIMOVA, nello stellare duello nei 100 rana, concluso con le due atlete separate da 4/100 ed entrambe sotto 1:03.0, impedisce alla fuoriclasse russa di raggiungere i tre ori individuali  e di essere la sola atleta dei due settori ad aver completato una tripla in uno dei cinque stili di gara, per di più con un record del mondo in carniere. Vincendo da dominatore i 100 misti Vladimir Valery MOROZOV sale a tre ori individuali, per guidare poi al successo i quartetto della staffetta veloce russa nel previsto duello con gli azzurri. In questa distanza di gara, complice l’assurda scelta del Tempo Limite della FINA, il primato del mondo del mondo cade per ben tre volte.

Inizia proprio l’Italia vincendo la propria batteria in 1:25.89, per essere spodestata nella batteria successiva dal Belgio con 1:25.52. In finale è la volta della Russia, con 1:23.36.  Protagonisti dell’impresa conclusiva Vladimir MOROZOV, Sergey FESIKOV, Evgeny LAGUNOV e Nikita KONOVALOV.

Sempre per mano di un quartetto russo cade anche il primato del mondo della 4x50 mista femminile. Anche in questo caso primati del mondo a go go fin dalle batterie, con la Repubblica Ceca a 1:47.48 nella prima e la Danimarca a 1:45.92 nella seconda. La finale parla russo, grazie all’1:44.67 messo segno da Daria USTINOVA, Yuliya EFIMOVA, Svetlana CHIMROVA e Rozaliya NASRETDINOVA.

Completando un percorso superbo nel Campionato, gli azzurri centrano altre quattro volte il podio.

La medaglia più pregiata è l’oro di una irresistibile Federica PELLEGRINI nei 200 stile libero.

Poi l’argento della 4x50 stile libero maschile - nella formazione Luca DOTTO, Federico BOCCHIA, Filippo MAGNINI, Marco ORSI. 

Infine, due bronzi: con Stefano Mauro PIZZAMIGLIO nei 100 misti, al primo podio in carriera, e dello stesso MAGNINI, all’ennesimo podio nei 200 stile libero.

Lisa FISSNEIDER ha il merito di completare il proprio campionato con il suo sesto record italiano nella manifestazione, piazzandosi sesta nei 100 rana in 1:05.28.

Pomeriggio con gli azzurri in tutte le finali, ad eccezione dei 400 misti e della 4x50 mista donne, finali dalle quali Stefania PIROZZI e il quartetto azzurro sono state escluse solo per squalifica, nonché dei 200 dorso femminili, per la rinuncia a nuotarli di Federica PELLEGRINI e di Elena GEMO, in vista delle gare successive. 

Straordinario il rendimento del collettivo azzurro, che chiude con un ottimo secondo posto, dietro ad una Russia stellare, nel Championships Trophy, la classifica per Nazioni  che premia la miglior squadra dei campionati.  Azzurri secondi anche nel medagliere per numero complessivo di medaglie vinte e decimi per numero di ori.

Medagliere e Championships TROPHY

Anche se Yuliya EFIMOVA deve inchinarsi a Ruta MEILUTYTE per il ristretto margine di 4/100 di secondo, la RUSSIA colpisce ancora con Vladimir MOROZOV nei 100 misti, Danila IZOTOV nei 200 stile libero, la staffetta mista femminile, che colpisce al cuore il popolo danese, e con la staffette veloce dello stile libero maschile, le quali siglano il primato del mondo del mondo rispettivamente in 1:44.67 e 1:23.36.

Complessivamente 13 ori e un totale di 22 medaglie. Le nazioni a referto nella “Medal Table”, alla conclusione del programma di 42 gare, diventano 22, delle quali 15 hanno vinto almeno un oro.  L’Italia si installa al 2° posto, per numero complessivo di medaglie vinte, portandole da 8 a 12 e lasciando a due podi di distacco la Germania e l’Ungheria, le sole altre nazioni a raggiungere quota dieci.

Le medaglie individuali azzurre vengono da sette nuotatori diversi: PELLEGRINI, ORSI, DETTI, D’ARRIGO, MAGNINI, PIZZAMIGLIO e TURRINI.

Altre nazioni muovono il medagliere grazie a imprese multiple di pochi fuoriclasse. Da notare che per ben 8 volte (50-100-200-400 stile libero; 100 misti; 4x50 stile libero e 4x50 mista maschile; 4x50 Mixed-stile libero) gli azzurri sono preceduti solo da nuotatori russi, dominando in quelle gare il resto d’Europa ed  ottenendo riscontro di questa superiorità nel numero di medaglie e nella classifica a punti, non nel piazzamento nella “Medal Table”.

Di conseguenza l’ITALNUOTO è naturalmente preceduta nel medagliere, quanto a qualità delle medaglie conquistate, dalle nove nazioni che hanno vinto più di un oro, ma, a parte la Russia, assai meno medaglie degli azzurri.

L’espressione dei veri valori in campo è meglio riflessa dalla classifica del Trofeo delle Nazioni (Championships Trophy), che stabilisce l’effettivo rapporto di merito dei Paesi in gara.

Per convincersi della maggiore affidabilità di questa classifica rispetto alla classifica per ori, basta confrontare la top ten delle due tabelle, che vede escluse dalla “medal table” potenze come la Germania con 10 medaglie e Gran Bretagna con 8, a favore di nazioni che hanno vinto 3 o 4 medaglie, magari grazie ad una sola atleta, come Spagna e Lituania.

In questa classifica l’ITALIA è definitivamente seconda, dopo aver occupato la stessa posizione in tutte e quattro le giornate. Il distacco dalla Russia è di 185 punti (1076 a 891) e si è ampliato nell’ultimo giorno anche per due sfortunate squalifiche. Altrettanto netto il vantaggio sulla terza, la GERMANIA (790) che supera i 100 punti.  È il sesto anno consecutivo che l’Italia entra nelle prime tre nazioni del “Championships TROPHY”, che quest’anno vede 37 nazioni a referto, 10 delle quali superano quota 300 punti. 

Classifica per Nazioni (“Championships Trophy”)

NOTA – Prime dieci nazioni. In parentesi il numero di prestazioni che hanno portato punti.

Medagliere per numero di ori (rank/O) e per numero totale di medaglie (rank/T) dopo 42 gare

I podi della quarta giornata

Daniel GYURTA prolunga una serie infinita di successi ininterrotti nei 200 rana, iniziata con il titolo mondiale in vasca lunga a Roma 2009. Il magiaro, al termine di una fantastica battaglia con il britannico MichaelJAMIESON, 2:01.43, e il tedesco Marco KOCH, 2:01.62, conquista il secondo titolo individuale ad Herning con un impressionante 2:00.72, mancando di soli 5/100 di secondo il proprio mondiale in gommato, che risale all’Europeo di corta di Istanbul 2009. Questa è senza dubbio la prestazione delle prestazioni in campo maschile ed è ottenuta con un finale straordinario in 30.54, che merita di essere documentato:

La progressione di GYURTA nei 200 rana (in parentesi il rank progressivo):

Mireia BELMONTE, unica atleta dei due settori, completa un poker di ori, vincendo i 400 misti con il tempo di 4:21.23 (1:00.11-2:06.36-  3:21.16),la seconda prestazione mondiale di sempre, ottenuta dominando la gara da un capo all’altro in faccia alla campionessa del mondo di Barcellona 2013 e primatista del mondo di corta Katinka HOSZZU. La gara segna anche il sorpasso in casa britannica di Aimee WILLMOTT su Hannah MILEY.        

L’olimpionica e campionessa mondiale 2013 Ranomi KROMOWIDJOJO (NED) vince i 50 stile libero in 23.36, sfiorando il primato del mondo di 23.24, da lei stessa stabilito nella prova di Coppa del Mondo dell’agosto scorso. Secondo posto per Sarah SJOSTROM in 23.79, in precedenza vittoriosa nei 100 farfalla, con Aliaksandra HERASIMENIA terza in 23.83

Jérémy STRAVIUS tiene a galla una spenta formazione francese con il secondo titolo e terzo podio individuale, conquistato nei 100 dorso in 49.74, davanti a Vitaly MELNIKOV 50.05 e a Camille LACOURT e Christoph WALKER-HEBBORN appaiati al terzo posto in 50.44.

Con un formidabile guizzo finale l’ucraino Andriy GOVOROV fulmina, in 22.36,  il favoritissimo tedesco Steffen DEIBLER, 22.41, e il bielorussso Yauhen TSURKIN, 22.45, in una finale dalla quale è fuori per un nonnulla Piero CODIA, che nello spareggio per l’ultimo posto utile cede al polacco Konrad CZERNIAK, timbrando il primato italiano in 23.15. 

Ruta MEILUTYTE non fa preferenze. Dopo aver battuto nei 100 misti Katinka HOSSZU, sconfigge nei 100 rana l’altra stella del nuoto femminile europeo e mondiale, la russa Yuliya EFIMOVA, cui non riesce per pochissimo  di colmare i 3 decimi di ritardo  accumulati a metà gara. Il responso finale dice MEILUTYTE 1:02.92 (29.64), EFIMOVA 1:02.96 (29.94). Terza la danese Rikke Moeller PEDERSEN 1:04.39, con Lisa FISSNEIDER in sesta posizione col primato italiano di 1:05.28 (30.89).

Per la formidabile lituana due ori ed un argento, in un campionato d’Europa che sembrava partito col piede sbagliato e che invece ha saputo raddrizzare alla grande.

Nella gara più anonima degli Europei di Herning, i 200 dorso femminili, Daryna ZEVINA si impone in un relativamente modesto 2:02.20. Il podio è completato da dalla ceca Simona BAUMRTOVA, 2:03.06, e da Katinka HOSSZU, 2:03.81, alla sua terza finale individuale dei giornata, settima dei campionati (!).

Il “record del mondo” della staffetta russa 4x50 stile libero maschile:

Il quartetto russo capitanato da Vladimir Valery MOROZOV respinge anche in questo gara l’assalto dell’Italia., che non cerca lo scontro metro per metro, ma blinda il secondo posto schierando Marco ORSI in ultima frazione. Come nella giornata precedente MOROZOV, 20.87, e FESIKOV, 20.57, fanno il vuoto nelle prime due frazioni, ben supportati in seguito da  Evgeny LAGUNOV, 21.03, e Nikita KONOVALOV, 20.89, per l’en plein nelle staffette maschili.

 Italia facilmente seconda in 1:24.37, con il BELGIO che centra l’unica medaglia del suo campionato in 1:24.86.

Il “record del mondo” della staffetta russa 4x50 mista femminile:

Quinto successo  sei prove di squadra del team russo, grazie alla superba prova di Yuliya EFIMOVA che, nonostante un cambio in assoluta sicurezza a +0.34, stampa un fantastico 28.30, massacrando una spenta Rikke Moeller PEDERSEN (29.73) e facendo pendere dalla parte russa l’ago della bilancia, nonostante le eccellenti frazioni in dorso di Mie Oe NIELSEN 26.47 e in farfalla di Jeanette OTTESEN 24.59. Ancora una volta ottimo il comportamento della velocista sedicenne Rozaliya NASRETDINOVA che nuota la frazione conclusiva in 23.65, saltando Pernilla BLUME 24.02.  La Danimarca è seconda in 1:44.81 e la Svezia terza in 1:46.08, un tempo con cui le azzurre, senza la squalifica della mattina, avrebbero potuto confrontarsi.

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