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Nuoto Malato – Doping più diffuso di quanto si suppone/Il caso Efimova

YULIYA EFIMOVA: ribeccata!

La ranista russa, di stanza in California presso l’USC di Coach David Salo, è risultata positiva al Meldonium, la stessa sostanza anabolizzante della celebre tennista Maria Sharapova, sua connazionale, e di altre atlete dell’Est europeo. La Efimova è stata immediatamente sospesa dalla FINA in via cautelativa e temporanea ma se la positività sarà confermata la nuotatrice, che è recidiva, potrebbe essere squalificata a vita.

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YULIYA EFIMOVA RUS

Nella serata di ieri, mercoledì 16 marzo, si è diffusa la notizia che la ranista russa Yuliya Efimova, 23 anni (ne compirà 24 fra due settimane, il 3 aprile), campione del mondo in carica dei 100 metri rana - a Kazan 2015 vinse col tempo di 1:05.66 – , durante un controllo senza preavviso fuori dalle competizioni, è risultata positiva al Meldonium, una sostanza classificata S4 e che rientra, dunque, nella categoria di ormoni e modulatori metabolici.

Il Meldonium è un farmaco per il cuore che la World Anti-Doping Agency (WADA), dall’1 gennaio 2016, ha inserito nella lista delle sostanze dopanti e conseguentemente proibite. Recentemente il Meldonium ha fatto irruzione sulle prime pagine della cronaca sportiva perché la tennista russa Maria Sharapova è stata trovata positiva ai test per la sostanza. La Sharapova, che vive negli Stati Uniti come la Efimova, ha ammesso di averne fatto uso per 10 anni, sotto prescrizione del suo medico. La Sharapova ha parlato di una carenza cronica di magnesio e di una storia familiare di diabete.

Tuttavia, il Meldonium è stato creato per il trattamento delle ischemie - temporanee interruzioni dell'afflusso di sangue ai tessuti - legate a gravi problemi cardiocircolatori. Poiché favorisce la circolazione del sangue, in soggetti sani come gli atleti, il Meldonium migliora le capacità di resistenza allo sforzo fisico, perché porta più ossigeno ai tessuti muscolari. Inoltre, diminuisce i livelli di acido lattico e urea nel sangue degli atleti, accorciando i tempi di recupero dopo un'intensa attività fisica.

Il Meldonium - il cui nome commerciale è Mildronate – è prodotto in Lettonia ed è popolare in Russia, Lettonia, Ucraina e Polonia. La WADA lo monitorava da un anno, a causa di alcune evidenze della sua diffusione tra gli atleti professionisti. La decisione di includerlo tra le sostanze vietate è stata presa nel settembre dello scorso anno ed è divenuta effettiva dall’1 gennaio di quest'anno.

La Efimova è l'ultima atleta russa di alto profilo ad aver fallito un test antidoping per Meldonium.

Ai Mondiali di Kazan, oltre al ricordato titolo dei 100 metri, la Efimova vinse la medaglia di bronzo nei 50 metri (30.13). Su questa stessa distanza, ai Mondiali di Roma 2009, la russa aveva vinto la medaglia d’oro (in 30.09, record del mondo – uno dei 42 realizzati ai quei Mondiali con costumi Hi-Tech). In quell’occasione aveva vinto anche l’argento nei 100 metri (1:05.41). Due anni dopo, ai Mondiali di Shanghai, realizzò una doppietta d’argento, nei 50 e 200 metri. L’anno successivo, a Londra, vinse il bronzo olimpico sui 200 metri, in 2:20.92 (record europeo). Nel 2013, ai Mondiali di Barcellona, vinse l’oro nei 200 metri (2:19.41) e l’argento nei 100 (1:05.02); entrambe le gare con il record nazionale.

Il 3 marzo, al meeting Arena Pro Series di Orlando, la Efimova ha nuotato i 100 rana in 1:05.70, miglior tempo 2016, manifestando così la sua buona forma in questa stagione olimpica.

La Efimova è una figura controversa, tornata alle gare soltanto nel marzo del 2015, in tempo per partecipare ai Mondiali di Kazan, dopo avere scontato una squalifica di 16 mesi pere assunzione di steroidi (DHEA).

Per questo le furono ritirate le cinque medaglie vinte ai Campionati Europei in vasca corta disputati a Herning (Danimarca) nel dicembre 2013.

Il suo rientro nell’agone a Kazan aveva suscitato scalpore e proteste. Ora la FINA l’ha sospesa immediatamente in via cautelativa e temporanea ma se la positività dovesse essere confermata la Efimova rischia una squalifica lunghissima, o addirittura la radiazione a vita. Sarebbe, comunque, la fine prematura della sua carriera, non lunghissima ma ricca di successi.

Con una nota la Federazione Nuoto Russa, presieduta dal duplice oro olimpico dei 1500 metri stile libero (1980 e 1988) Vladimir Salnikov, si è detta consapevole della positività della Efimova e dei problemi originati dai numerosi casi di doping emersi recentemente a carico di atleti russi.

Dal 2011 la Efimova vive negli Stati Uniti, precisamente a Los Angeles, in California, dove studia all’Università Southern California (USC) e nuota allenata dal noto coach Dave Salo (questi, fra gli atleti da lui allenati, ha dovuto annoverare altri casi di doping).

Fra gli atleti russi che dall’1 gennaio hanno fallito i test a causa del Meldonium figurano alcuni campioni pattinaggio sul ghiaccio. In totale, nel mondo, sono circa 100 gli atleti risultati positivi al Meldonium: fra essi campioni di atletica leggera, lottatori, biathleti, giocatori di pallavolo e di rugby. 

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