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Losanna, Mercoledì 3 Marzo 2021 – Cambiamenti epocali alla FINA

Clamoroso: Cornel MARCULESCU lascia dopo 35 anni!

Due giorni fa il Direttore Esecutivo della FINA, con una lettera ai membri del Bureau, aveva annunciato le proprie dimissioni dall’incarico, con decorrenza 31 maggio. Il Bureau riunitosi virtualmente oggi on line ha, invece, deciso l’immediato esonero e la sua sostituzione con l’attuale vice Direttore Esecutivo, Marcela Saxlund.

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CORNEL MARCULESCU

A ora di cena è arrivato il seguente comunicato stampa con cui la FINA notifica l’esonero del suo Direttore Esecutivo, Cornel Marculescu, in carica da 35 anni: “Il Bureau della FINA si è riunito oggi online per il suo primo incontro del 2021 e ha accettato le dimissioni del signor Cornel Marculescu, direttore esecutivo della FINA negli ultimi 35 anni. I membri del Bureau FINA hanno riconosciuto l'eccezionale devozione e il ruolo del signor Marculescu nello sviluppo degli sport acquatici nei cinque continenti, contribuendo a rendere il nostro sport un pilastro del Movimento Olimpico.

È stato inoltre deciso che una soluzione provvisoria sarà implementata dal 4 marzo 2021 con la signora Marcela Saxlund Medvedev, fino ad ora vicedirettore esecutivo della FINA, nominata direttore esecutivo ad interim della FINA. Inoltre, il signor Pedro Adrega, attualmente capo del dipartimento comunicazioni della FINA, assume il ruolo di vicedirettore esecutivo ad interim della FINA. Entrambi fanno parte dello staff FINA da oltre 20 anni.

L'Ufficio FINA ha anche approvato il Bilancio FINA per il 2019 e il 2020, che sarà ulteriormente discusso dal Congresso FINA il 5 giugno 2021. L’assemblea eleggerà il nuovo Bureau FINA, il Comitato Audit FINA e il Comitato Etico FINA per il periodo 2021- 2025. Ai delegati che prenderanno parte al Congresso saranno inoltre presentate proposte di modifiche allo Statuto FINA, alle Regole generali FINA, alle Regole antidoping FINA e alle Regole delle strutture FINA”.

Prima o poi sarebbe dovuto accadere, la notizia era attesa ma non esattamente in questo momento, e in questo modo. L’ 1 marzo, alla soglia degli 80 anni, Cornelio Marculescu, Direttore Esecutivo della FINA, nato a Bucarest il 17 luglio 1941, con una lettera indirizzata ai membri del Bureau della FINA, ha annunciato con tre mesi di anticipo le proprie dimissioni. Le dimissioni avrebbero dovuto decorrere dal 31 maggio ma, come si legge nel comunicato stampa sopra riportato, il Bureau della FINA, che da quanto è dato di sapere da circa un anno e mezzo non lesina critiche all’operato di Marculescu, riunitosi in tutta fretta on line, nella giornata odierna ha deciso di esonerarlo dal suo incarico con decorrenza immediata.

A prendere il suo posto saranno l’uruguayana Marcela Saxlund, sposata con Pavel Medvedev, russo, pure funzionario della FINA, nominata Direttore Esecutivo (Executive director) facente funzioni ad interim, e lo svizzero-portoghese Pedro Adrega, finora capo del servizio comunicazioni della FINA, al suo fianco come vice Direttore Esecutivo (Deputy Executive Director), facente funzioni ad interim.

Nella sua lettera Marculescu afferma di ritenere questo il momento giusto di lasciare, dopo avere assicurato alla FINA una solida struttura finanziaria e organizzativa, un patrimonio di redditizi eventi da gestire nei prossimi anni e un cospicuo patrimonio immobiliare che comprende la nuova, importante, sede di Losanna. L’intenzione di Cornel è di iniziare un nuovo capitolo della sua vita, durante il quale potrà godersi la (cospicua) liquidazione che gli spetta.

Marculescu ha anche suggerito al Bureau di promuovere nella posizione da lui lasciata vacante, la sua collaboratrice più stretta, da circa trent’anni al suo fianco, Marcela Saxlund. Il suggerimento è stato accolto per l’immediata transizione ma si suppone che dopo le elezioni del 5 giugno questa posizione possa essere assegnata a persona più consona ai piani della nuova gestione, che si troverà a gestire un patrimonio di circa 150 milioni di franchi svizzeri.

Se i lati positivi della “gestione Marculescu”, da lui stesso evidenziati nella sua lettera, sono fuori discussione – gran lavoratore, gran viaggiatore, abile negoziatore… -, positività riconosciutegli già nel 2010 dall’International Swimming Hall of Fame che lo onorò come “contributor” per i suoi meriti nello sviluppo del nuoto, i lati negativi non sono pochi.

Fa pensare la tempistica delle dimissioni, alla vigilia del Congresso elettivo della FINA in giugno e delle Olimpiadi in luglio, due appuntamenti che, si pensava, Cornelio avrebbe vissuto da protagonista, come di consueto. Perché dimettersi prima?

Comunque Marculescu è sceso da cavallo prima che vada in scena la farsa dell’elezione del nuovo presidente della FINA, e ciò va a suo onore.

La vicenda mi ricorda quella di uno storico direttore del quotidiano veronese L’Arena che si dimise repentinamente, a sorpresa, dopo aver constatato che se non si fosse dimesso sarebbe stato defenestrato, anch’egli dopo molti anni di onorato servizio. Concluse così, con arguzia, il suo ultimo editoriale: “Lori bùteme zo e mi desmonta”, “Loro mi hanno buttato giù e io sono sceso”.

Da tempo si sa che all’uruguayano, di origine italiana (ha doppio passaporto), Julio Cesar Maglione, ormai 85enne (compirà 86 anni il 14 novembre), succederà il kuwaitiano Husain Al-Musallam, 61 anni il 18 maggio prossimo, attuale primo vice presidente, una carica inventata apposta per lui nel 2015 (Congresso FINA di Kazan) per metterlo in rampa di lancio per la presidenza (nella foto sotto Al-Musallam è il secondo da sinistra, fra Sam Ramsami, vice presidente, e Maglione. A destra Marculescu).

Sam Ramsamy-Husain Al-Musallam-Julio Maglione-Cornel Marculescu

Come nuotatore Al-Musallam non vanta trascorsi degni di nota. Nemmeno il suo paese, il Kuwait, è noto per eccellere negli sport acquatici, semmai lo è perché per alcuni anni è stato sospeso sia dal Comitato Internazionale Olimpico (CIO) sia dalla FINA, per ingerenze governative nella gestione dello sport. Ingerenze non finite - difficilmente finiranno -, come prova il fatto che Al-Musallam qualche mese fa ha reso noto di avere ottenuto l’appoggio del suo governo per la candidatura FINA, dove sarà sicuramente eletto presidente perché candidato unico. Sempre Al Musallam, un ex pilota di aerei, ha fatto sapere che anche l’associazione dei comitati olimpici africani si è schierata a supporto della sua candidatura, così come quella dei comitati olimpici dell’Asia, l’OCA, di cui egli è segretario generale, e che è presieduta dallo sceicco Fahad Nasser Sabah Ahmad Al Sabah, di cui egli è il braccio destro.

I due ricoprono le stesse posizioni, presidente e segretario generale, anche nel comitato olimpico kuwaitiano.

La solida accoppiata nel 2017 aveva ricevuto le attenzioni della giustizia ordinaria con accuse di corruzione per vicende legate alla FIFA (calcio). Accuse negate.

Il ben congegnato disegno prevede che quando Al-Musallam sarà presidente della FINA il presidente uscente, Maglione, diventi presidente onorario e membro dell’Esecutivo della FINA stessa. Un giochino che formalmente rispetterà le regole della democrazia.

L’elezione sarà plebiscitaria perché nel corso degli anni il consenso è stato costruito con grande cura tramite l’aumento indiscriminato di comitati e commissioni, e del numero dei loro membri, secondo un “cencelli” geopolitico estremamente attento e accurato, con buona pace delle competenze e dei meriti.

Ultima ora. Oggi si è dimesso anche il Tesoriere della FINA, il thailandese Pipat Paniangvait (nella foto sotto è il primo a sinistra, accanto a Barelli; con loro Maglione e Marculescu). Ricopriva la carica da tempo immemorabile e di Marculescu era amico. Davvero un cambio epocale per la FINA.

pipat paniangvait-barelli-mglione-marculescu 

Le foto sono di Giorgio Scala/Deepbluemedia.eu

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