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Nuoto | FINA 

Losanna, Sabato 16 Marzo 2019 – Sconcertante caso di doping/non doping

La nuotatrice olandese KIRA TOUSSAINT è pulita

La FINA ammette errori – il test viene definito un “falso positivo” - e chiude il caso ritirando l’accusa di doping nei confronti della dorsista medaglia d'argento nei 100 dorso agli Europei in vasca corta del 2017.

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Kira Toussaint NED A DX con hosszu

La FINA ha ritirato il caso di doping contro la nuotatrice olandese Kira Toussaint dopo che un nuovo test ha dimostrato che i risultati del primo campione non erano corretti. Toussaint non aveva potuto partecipare ai Campionati del Mondo in vasca corta, a Hangzhou, poiché il 3 dicembre 2018 gli era stata notificata la positività ad un test anti doping eseguito il 2 novembre durante il meeting di  Coppa del Mondo, a Pechino.  Secondo la FINA nel suo campione erano stati trovati 0,000000001 grammi di tulobuterolo.

Toussaint, che compirà 25 anni il 22 maggio, ed è figlia d’arte - la madre, infatti, è Jolanda de Rover, vincitrice della medaglia d’oro dei 200m dorso alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 – si era detta “innocente” e “devastata” dalla vicenda.

La nuotatrice aveva gareggiato nei Giochi Olimpici del 2016, a Rio de Janeiro, finendo 18esima nelle batterie dei 100 m dorso. Agli Europei di Copenhagen, nel dicembre del 2017, aveva  vinto la medaglia d'oro nella 4x50m mista mixed e quella d’argento nei 100m dorso (in copertina sul podio con Katinka Hosszu, medaglia d’oro).

Il caso contro di lei è stato ritirato dopo che nuovi esami del campione hanno dimostrato che gli esami iniziali erano errati. Il test iniziale è stato definito un “falso positivo” causato da farmaci consentiti - presumibilmente grazie all’esenzione per uso terapeutico (TUE) della quale si avvantaggiano, con poca trasparenza, numerosi nuotatori di alto livello -, diversi dal tulobuterolo, che Toussaint assume per combattere l’asma.

Toussaint di è detta molto felice per la provata “ innocenza”e per potere “tornare a gareggiare”.  Ha detto anche di essere “delusa dal modo in cui è andato il processo poiché era noto a FINA e WADA quali farmaci uso, e ho sempre affermato di non aver mai usato il doping”. Toussaint ha anche detto “di avere personalmente assunto specialisti per fare ricerche e provare la mia innocenza”"Se tale ricerca non avesse rivelato che i metodi di test utilizzati non erano affidabili avrei potuto essere condannato ingiustamente a una sospensione di due anni”, ha concluso la nuotatrice.

 

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