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Nuoto

Roma, Sabato 17 Novembre 2018 – Lo scandalo del Meeting di Torino annullato

ENERGY FOR SWIM 2018: la FINA entra a gamba tesa, la FIN non ci sta

Dure critiche alla Federazione Internazionale, che ha costretto alla cancellazione del meeting, anche da parte del campione olimpico dei 100 rana Adam Peaty. Danni per tutti.

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ADAM PEATY A RIO 2016

La cancellazione da parte della Federazione Italiana Nuoto (FIN) del meeting Energy for Swim, che avrebbe dovuto svolgersi il 20 e 21 dicembre prossimi al Palazzo del Nuoto di Torino, causata dal ricatto morale esercitato dalla Federazione Internazionale di Nuoto (FINA)  nei confronti della federazione organizzatrice – la FIN - e dei nuotatori che avevano aderito alla manifestazione sotto forma di minaccia di pesanti sanzioni, ha suscitato molte reazioni negative nei confronti della FINA stessa, anche da parte dei nuotatori.

Il più duro ed esplicito nelle critiche alla FINA è stato il campione olimpico e mondiale Adam Peaty (in copertina, a Rio 2016). Ieri il ranista britannico con un twit ha criticato pesantemente la “politica" per avere causato l'annullamento del meeting di Torino. A sua volta la FINA ha diffuso una dichiarazione in cui ha difeso la propria decisione di non approvare l'evento giustificando il proprio intervento con l’asserzione che il meeting aveva carattere internazionale e che, dunque, l’autorizzazione per la disputa dello stesso avrebbe dovuto essere chiesta con almeno sei mesi di anticipo.

Una decisione per la quale il direttore esecutivo della FINA,  Cornel Marculescu (foto sotto), ha pensato bene di attribuirne la responsabilità ai quasi trenta membri del Bureau, chiamati a decidere tramite un voto per e-mail il giorno 26 ottobre, decisione comunicata alla FIN dallo stesso direttore esecutivo il 30 ottobre (storicamente i membri del Bureau non hanno quasi mai hanno osato mettersi contro il potente direttore, figurarsi per e-mail!). I nuotatori sono stati minacciati di squalifica fino a due anni se avessero osato competere nell'evento di Torino.

CORNEL MARCULESCU

Peaty, uno degli atleti di alto profilo che aveva confermato con entusiasmo la sua partecipazione al meeting, in una dichiarazione su Twitter, ha pesantemente criticato la FINA per averne determinato la cancellazione. Il campione olimpionico dei 100m rana ha dichiarato: "Sono incredibilmente deluso dal fatto che il meeting di Torino del mese prossimo sia stato cancellato a causa di una decisione politica. Come nuotatori che rappresentiamo i nostri paesi e come appassionati del nostro sport dobbiamo chiederci il perché”. "Credo fermamente che gli atleti debbano essere partecipi di ogni decisione presa dal nostro organismo governativo; questo è proprio ciò di cui hanno bisogno il nostro sport e gli atleti”.

"Penso che questa sia la decisione sbagliata e che galvanizzerà i nuotatori anziché dividerli".

Oltre 70 top nuotatori internazionali avrebbero dovuto competere a Torino. Tra essi, oltre a Peaty, anche Chad le Clos e Katinka Hosszu.

Nel frattempo la FINA aveva diffuso “urbi et orbi” la seguente dichiarazione:

“La FINA vorrebbe sottolineare che il rispetto delle sue regole - riguardanti l'istituzione di un calendario internazionale coerente, la protezione dei diritti degli atleti e lo sviluppo della struttura e dell'organizzazione dello sport - sono di fondamentale importanza per la promozione e la popolarità delle nostre sei discipline su scala globale.

In qualità di ente governativo mondiale per gli sport acquatici la FINA è orgogliosa della sua comprovata capacità di offrire eventi di altissima qualità per i nuotatori di tutto il mondo. Coordinare gli eventi al fine di garantire un calendario di concorrenza coerente aggiunge un ulteriore livello di complessità e questo è un criterio chiave per l’approvazione delle competizioni internazionali da parte della FINA.

Il progetto della Federazione Italiana Nuoto di organizzare un meeting di nuoto a Torino con breve preavviso non ha soddisfatto tutti i requisiti necessari del regolamento FINA. Questi requisiti servono a garantire che le competizioni internazionali forniscano le migliori condizioni possibili a tutti gli atleti partecipanti mantenendo un calendario sano.

Il calendario delle competizioni della FINA si è evoluto nel corso di molti anni attraverso la partecipazione attiva e la collaborazione delle federazioni nazionali. Le modifiche al calendario, ricevute con breve preavviso, non sono coerenti con gli accordi e minano le attuali competizioni di alto livello.

Gli atleti sono al centro delle attività della FINA. Meritano pienamente il nostro rispetto per il loro impegno e la loro devozione per lo sport che tutti amiamo. Negli ultimi anni la FINA ha attivamente aumentato il riconoscimento per gli sforzi degli atleti negli eventi FINA, aumentando il montepremi per queste competizioni e fornendo alle loro rispettive federazioni nazionali ulteriori strumenti per il progresso nell'ambito del nostro Programma di Sviluppo.

Quanto ai montepremi la FINA può ricordare l'edizione 2017 dei suoi Campionati Mondiali di Budapest (HUN), dove sono stati distribuiti 5,8 milioni di dollari ai migliori atleti e i prossimi Campionati mondiali di nuoto FINA (in vasca da 25 metri) dove verranno assegnati 2,1 milioni di dollari ai migliori nuotatori.

Per quanto riguarda il Programma di sviluppo della FINA, il budget stanziato per i diversi progetti nel ciclo quadriennale 2018-2021 salirà a 38 milioni di dollari USA.

La FINA continuerà a sviluppare piattaforme di business appropriate per fornire un calendario di eventi attraenti, con la partecipazione dei migliori atleti. Inoltre, continua ad accogliere qualsiasi approccio positivo da parte di un partner o sponsor per migliorare il valore delle discipline acquatiche”.

Nel tentativo di far cambiare idea alla FINA, l’8 novembre la FIN conferma la ricezione della lettera FINA del 30 ottobre e, con una lettera firmata dal presidente Paolo Barelli (foto sotto), risponde di “non essere d’accordo d'accordo con la classificazione della FINA che definisce Energy for Swim 2018 un meeting Internazionale” e argomenta che  “sia la FINA che la FIN hanno il dovere di chiarire a tutti gli Atleti l'ambiguità che circonda le implicazioni, che includono le potenziale sanzioni disciplinari della FINA per tutti gli Atleti partecipanti”.

Barelli, poi, osserva che “il ritardo dell'annuncio della posizione di FINA sulla classificazione dell'evento ha creato difficoltà per tutti i soggetti (FIN, Atleti, la città ospitante, il comitato organizzatore locale, i partner commerciali, i lavoratori, i volontari, le imprese e la comunità ), che si sono impegnati per allestire un evento celebrativo capace di far scaturire effetti sociali ed economici positivi per tutti”.

Barelli prosegue: “Non è nell'interesse di FINA, FIN o di chiunque altro sia associato a sport acquatici, di avere una disputa tra un gruppo di atleti influenti e la FINA. Visto il ritardo nell'annuncio di FINA, credo che il modo migliore per la FINA sia garantire agli atleti il ​​diritto di partecipare al concorso Energy for Swim 2018. Questo deve essere il nostro desiderio comune. In assenza di un motivo serio e comprensibile, non è semplicemente corretto privare gli Atleti (o gli atleti di qualsiasi sport) dell'opportunità di dimostrare il proprio talento e guadagnare denaro. Si noti che l'evento organizzato da FIN, che si trova all'interno del calendario FIN, è destinato esclusivamente a promuovere gli sport acquatici, la città di Torino, ma, soprattutto, gli atleti cui darà l'opportunità di migliorare la propria immagine, di competere in amicizia e di vincere premi in denaro messi a disposizione anche dagli sponsor dell'evento. I premi riservati agli atleti avrebbero contribuito a soddisfare la vera dedizione degli atleti, che quotidianamente si impegnano in allenamenti difficili per affrontare le competizioni e raggiungere i loro obiettivi sportivi.

Barelli conclude: “Chiedo alla FINA di avere un approccio equo e saggio, considerate anche queste difficili circostanze, approvando questo meeting e autorizzando gli atleti a partecipare all'evento Energy for Swim 2018 della Città di Torino, senza minacciare sanzioni”.

LEN European Aquatics Championships 2018

Tutto inutile. La FINA non risponde e di fatto resta ferma sulla sua decisione. La FIN è, dunque, costretta ad annullare il meeting e il 15 novembre invia alle federazioni interessate una lettera di cui abbiamo dato conto nel nostro precedente articolo sull’argomento. Tuttavia, vale la pena riportare la parte finale di detta lettera dove Paolo Barelli esprime grande amarezza per l’assurda presa di posizione della FINA e per la conclusione della vicenda. Queste le sue parole: A nome della FIN e della Città di Torino vorrei ringraziare gli atleti che hanno espresso il loro desiderio di partecipare all'evento e capisco la loro delusione per l'annullamento della competizione. Mi dispiace ma il mio desiderio è di proteggerli da eventuali squalifiche ingiuste o da altre sanzioni. In assenza di spiegazioni o argomenti che giustifichino realmente le azioni della FINA per promuovere i suoi obiettivi sportivi, la FIN può solo presumere che il vero motivo della FINA sia quello di salvaguardare la sua posizione dominante come unico ed esclusivo detentore di diritti sugli sport acquatici. La FINA sta usando i suoi poteri per limitare la concorrenza, il che è a discapito della capacità di guadagno individuale degli atleti una condotta che può essere considerata anticoncorrenziale e perciò non consentita dalla legislazione dell’Unione Europea che la FIN, come federazione europea, deve rispettare. È un peccato anche perché una cancellazione così tardiva porta inevitabilmente a perdite e costi, con particolare riferimento agli impegni sottoscritti dalla FIN come ente organizzatore. Nonostante la posizione della FIN in merito alla riclassificazione unilaterale e soggettiva di Energy for Swim 2018 da parte della FINA come "competizione internazionale", e dopo la mancata risposta di FINA alla comunicazione della FIN dell'8 novembre 2018, la FIN conferma con dispiacere che l'Energy for Swim 2018 è cancellato dal calendario FIN 2018”.  

 

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