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Salvamento

Salvamento - Campionati Italiani indoor

Laura Pranzo centra il record mondiale. Chiusura-spettacolo a Riccione

Spettacolo puro nell'ultima giornata dei Categoria Italiani di salvamento. Laura Pranzo centra una grandissima prestazione nei 100 metri manichino con pinne. Col tempo di 55''39 si prende il nuovo record del mondo. "Preparavo da così pochi mesi questa gara che quasi non credevo a un tempo del genere".

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Laura Pranzo

È arrivata una nuova gioia mondiale per sigillare dei Campionati Italiani memorabili. Una chiusura incredibile per i “Categoria” indoor di salvamento. Stavolta tocca a Laura Pranzo entrare nella storia di questo sport. Merito di una prestazione formidabile che le vale il nuovo record mondiale nei 100 metri manichino con pinne. La 18enne in forza al Centro Nuoto Nichelino abbassa il nuovo limite sulla distanza, vincendo la prova Seniores col tempo sensazionale di 55’’39. Abbattuto il primato precedente dell’australiana Pamela Hendry, che si era “fermata” al 55’’72 realizzato a Warendorf, durante la German Cup 2013.

Dunque, lo Stadio del Nuoto di Riccione è la cornice per un nuovo record mondiale. Dopo il primato di sabato scorso centrato da un’altra atleta piemontese, Rossella Fimiani (vincitrice dei 100 manichini pinne e torpedo, in cui la Pranzo ha conquistato l’argento). La "risposta" della corregionale è arrivata dopo 24 ore ed è stata una prestazione eccellente in una gara nuotata a livelli internazionali da tutte le occupanti del podio finale. Dopo il titolo con primato della portacolori del CN Nichelino, infatti, si sono piazzate Giulia Fiorani (Rane Rosse Aqvasport) in 55’’47 e Martina Mazzi (Nuotatori Modenesi), bronzo col tempo di 55’’92. Anche la medaglia d’argento ha concluso sotto il precedente limite, mentre la terza classificata ha nuotato abbondantemente sotto l’ex primato europeo. Isomma, una gara davvero velocissima.

L’impresa di Laura Pranzo testimonia il livello incredibile della specialità tra le atlete italiane. E il risultato della ragazza classe 1995, conferma i progressi incredibili raggiunti negli ultimi anni in cui ha confermato il suo status di promessa emergente. Nel frattempo, ha raccolto già delle soddisfazioni con la cuffia della Nazionale maggiore e alcuni titoli internazionali a livello Juniores. Vista la giovanissima età della torinese, il futuro potrebbe regalare nuove gioie ancora maggiori nella specialità dei 100 manichino con pinne. La Pranzo, infatti, ha iniziato a preparare la gara soltanto da questa stagione e il crono raggiunto a Riccione è arrivato dopo la disputa della sua prima gara a livello nazionale nella specialità.

Al culmine di una giornata trionfale, abbiamo raccolto le emozioni della neoprimatista mondiale. Emozioni che ancora sembrano faticare a capire la reale portata dell’impresa odierna. A metà tra una consapevolezza raggiunta dal fruttuoso lavoro e l’entusiasmo portato dalla giovane età di Laura: «Faccio fatica a crederci, perché questa specialità non è nemmeno mai stata tra le mie preferite. Anche dopo la vittoria, però, continuo a rimanere della mia idea: oggi sono partita solo pensando di “arrivare alla fine” – precisa la Pranzo - mettiamola così, ed è andata alla grande! Non mi sarei mai immaginata di raggiungere un tempo simile, anche dopo aver toccato la piastra e aver visto il crono finale di 55’’39. Mi ha aiutato sicuramente avere delle altre concorrenti di livello altissimo. Sono pressoché certa che se non avessi avuto delle rivali così, sarei arrivata alla fine con un paio di secondi in più. E in fin dei conti i tempi di noi che siamo salite sul podio erano tutti ben al di sotto del limite europeo. Insieme mi ha dato la carica giusta e mi ha fatto divertire si più». Qual è stato il punto di svolta della mia gara “mondiale”? «Senza nessun dubbio, la differenza è arrivata nel secondo 50, quello del trasporto. Personalmente non ho il mio punto forte di gambe. Alla presa di metà gara la gara era davvero equilibrata. Si sa, quando arrivi a metà gara dai sempre un’occhiata alle rivali, in modo da capire quanto dovrai spingere al ritorno. Ma ammetto che l’equilibrio tra di noi l’avevo previsto e confermato già durante l’apnea dopo la partenza».

Il talento azzurro del salvamento ha poi delle parole di ringraziamento verso le persone che le sono state vicine durante la sua giovane carriera, dalla famiglia alla squadra: «Voglio condividere questa gioia da record del mondo con i miei genitori, i miei allenatori al Centro Nuoto Nichelino e tutta la società e compagni di squadra. Loro hanno la pazienza di seguirmi e il merito di caricarmi. Ovviamente tra qualche giorno festeggeremo, mi tengo giusto il tempo di riprendermi dalle fatiche di questi Campionati (corollati da altri due argenti e un bronzo individuali e da un bronzo in staffetta, ndr). Poi si vedrà anche con gli appuntamenti prossimi (su tutti i Campionati Assoluti in programma a fine aprile a Milano, ndr). Sono sicura, però, che andrò con lo stesso spirito con cui ho gareggiato a Riccione».

Alta è anche la soddisfazione dell’allenatore della Pranzo, Alessandro Iuorio. E da buon conoscitore della propria atleta e del suo enorme potenziale, non si dimostra così sorpreso del record odierno. «Non è stata una sorpresa piena. Anche se non è mai stata una gara in cui Laura si trovi a pieno agio – specifica il capo allenatore del Centro Nuoto Nichelino –e che le sue specialità erano tutt’altre. Poi, complice anche un infortunio che l’ha tenuta ferma tra novembre e dicembre (colpa di una lesione muscolare al polpaccio, ndr) abbiamo preparato a tempo pieno da soli tre mesi questi 100 manichino con pinne. Alla ripresa speravamo però senz’altro in un risultato ottimo. Perché in allenamento il cronometro non mentiva e le proiezioni si avvicinavano a tempi davvero importanti, anche se non di livello mondiale. In ogni caso, ero preparato a un exploit, sicuramente ci contavo più di lei. Poi, da un certo punto di vista, speravamo e speriamo di raggiungere i massimi frutti non subito, ma tra un paio di mesi almeno: in vista degli Assoluti validi come qualificazioni per i Mondiali Rescue di settembre 2014 a Montpellier. Infatti si è gareggiato anche non avendo scaricato completamente. Però tecnicamente dobbiamo lavorare ancora. E sono sicuro che Laura può migliorare. Ora, però, non voglio cercare il classico pelo nell’uovo dopo un record del mondo! - La sua forza ? - L’umiltà e l’entusiasmo. Laura, a volte, è proprio difficile da tenere a freno». Difficile non credere a Iuorio. E a giudicare da quanto dimostra di andare veloce in vasca e dai suoi 18 anni, dev’essere proprio così.

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