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Barcellona, 26 luglio – Congresso Generale della FINA/Nuove Regole

FINA: no alle telecamere subacquee

Il Congresso ha respinto a stretta maggioranza – 152 voti contro 138 – la proposta del Comitato Tecnico di Nuoto della FINA d introdurre le telecamere subacquee come ausilio sussidiario di giudizio delle infrazioni alle regole delle nuotate.

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Dopo un controverso processo di voto, condotto dal Direttore Esecutivo della FINA Cornel Marculescu, il Congresso Generale ha approvato la proposta del Bureau, opposta a quella del proprio Comitato Tecnico, di mantenere lo status quo.

Prima che il processo di voto iniziasse hanno parlato a favore della proposta del Comitato Tecnico, dunque delle telecamere subacquee, i delegati di alcune tra le maggiori potenze natatorie, come Stati, Australia e Russia (con il proprio presidente Vladimir Salnikov), oltre a Danimarca, Svezia, Norvegia e Nuova Zelanda.

Il delegato di quest’ultima nazionale ha ricordato come tanto la Commissione Atleti quanto la Commissione Allenatori della FINA si fossero espresse a favore dell’installazione delle telecamere come mezzo di ausilio per il giudizio dei giudici.

In sentimento dell’assemblea appariva a favore dell’innovazione, che sembrava essere stata approvata dopo una prima votazione giudicata ad occhio alla pari da Marculescu.

Poi lo stesso Marculescu ha spiegato all’assemblea che il Bureau era a favore dell’innovazione ma che i tempi non erano maturi, soprattutto perché le televisioni erano contrarie all’installazione di altre telecamere, oltre a quelle già in essere per le riprese televisive. “Sicuramente, ha detto Marculescu, continueremo a lavorare per poter installare le telecamere subacquee e quando il momento sarà maturo saremo i primi ad esserne felici”.

C’è da dire che Bruce Stratton, presidente della federnuoto USA, durante il suo intervento a favore dell’innovazione, ha ricordato che negli Stati Uniti le telecamere subacquee per i giudici sono in funzione dal 2007,  con enorme soddisfazione di tutti, compresi gli allenatori e gli atleti che ne traggono beneficio per migliorare tecnicamente le loro nuotate. Sula stessa lunghezza d’onda Sven Von Olsen, presidente della federazione svedese.

Un’altra fonte americana ha ricordato che il tema è sul tappeto dal 2001, da dopo i Mondiali di Fukuoka.

Ora dovranno passare altri quattro anni prima che una proposta similare possa essere discussa.

Approvata all'unanimità, invece, la proposta che prevede la possibilità di usare una piattaforma mobile dove appoggiare i piedi (per evitare che scivolino sulla parete) durante le partenze a dorso.

Infine, è stata approvata una serie di regole con lo scopo di aggiornare tutti i diagrammi concernenti le caratteristiche e le dimesioni degli impianti destinati ad ospitare eventi FINA.

 

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