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Tuffi

Da 3 metri trionfa il cinese Cao Yuan, ma Jack Laugher si mette in bella mostra.

XXXI Giochi Olimpici: Vittoria di Cao, ma Laugher é in agguato!

Finalmente una gran bella gara: Cao Yuan scaccia i fantasmi del fallimento e guadagna l'oro, ma Jack Laugher lo ha tallonato fino all'ultimo. Mitico Patrick Hausding che vince il bronzo in rimonta!

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Dopo tanto penare finalmente alle Olimpiadi di Rio abbiamo assistito ad una gara "come si deve": la finale maschile dal trampolino di 3 metri è stata all'altezza delle aspettative!

Il cinese Cao Yuan ha scacciato via tutti i dubbi, il fantasma del fallimento vissuto alla Coppa del Mondo di febbraio dove venne eliminato in semifinale e che aleggiava già dall'eliminatoria olimpica, quando il suo collega He Cao ha sbagliato tutto ed è arrivato ventiduesimo. Sapeva di dover essere impeccabile per vincere, ma cosí è stato e con 547.60 punti è salito sul gradino più alto del podio, tirando un bel sospiro di solievo. Jack Laugher, il biondino britannico, lo ha insidiato per tutta la gara con dei tuffi veramente esaltanti, e a fare la differenza è stata la naturale eleganza del tuffatore asiatico; comunque Laugher con questa medaglia d'argento e 523.85 punti si conferma definitivamente come il tuffatore europeo più forte, l'uomo da battere da qui ai prossimi 4 anni. Autore di una pregevole rimonta un altro europeo, il tedesco Patrick Hausding, che dopo un anno veramente difficile - la spalla e la schiena lo hanno messo più volte in difficoltá costringendolo ad allenamenti altalenanti e hanno portato risultati mediocri (per i suoi standard) a livello individuale agli Europei e alla Coppa del Mondo, - oggi si è tolto una soddisfazione enorme salendo sul podio e vincendo la medaglia di bronzo con 498.90 punti. Non è riuscito nell'impresa il messicano Rommel Pacheco, che a febbraio qui al "Maria Lenk" aveva vinto e che sia in semifinale che in eliminatoria si era piazzato secondo; questa sera è "crollato", non ha retto la stanchezza e lo stress, sbagliando fin dai primi tuffi.

Questa finale è stata uno spartiacque: molti dei suoi partecipanti probabilmente chiuderanno qui la loro carriera, Cesar Castro in primis, o comunque hanno iniziato la loro "parabola discendente", ma sono anche emersi nuovi giovani talenti, Dingley, Gagné e Morales più alcuni atleti visti anche in semifinale, che saranno i protagonisti del prossimo quadriennio.

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