Direttore Responsabile: Camillo Cametti

Nuoto

La stagione in vasca lunga entra nel vivo: il bilancio dopo gli Assoluti Invernali di dicembre e gli scenari per il nuoto azzurro

Dagli "Invernali" a Kazan: il percorso del 2015 azzurro in vasca lunga è già nel vivo

Dove eravamo rimasti? Questo il punto della situazione all'inizio del 2015 “mondiale” in vista di Kazan. Il nuoto azzurro riparte con decisione dopo l’ultima manifestazione in vasca lunga (gli Assoluti Invernali de mese scorso). Ecco il relativo bilancio, gli scenari futuri e i possibili protagonisti attesi per questa stagione in vasca lunga.

  • Share
Marco Orsi saluta il pubblico nella gara dei 50 stile libero a Riccione: troverà il nuovo record italiano

Arrivato abbondantemente il tempo per ritornare in vasca dopo la pausa invernale, gli azzurri (e gli aspiranti tali) hanno tutti ripreso il cammino verso gli appuntamenti cruciali dell’anno nuovo. Il 2015 sarà fondamentale non solo perché “mondiale”, ma anche perché rappresenta un vero trampolino di lancio verso il 2016 e i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. E tutti i protagonisti hanno ripreso appieno con le loro preparazioni. Proprio in questi giorni, due selezioni con i più forti nuotatori tricolore si sono riunite per i primi due raduni collegiali dell’anno. Il primo, con 15 atleti, sta lavorando in altura a Tenerife – terminerà il 25 gennaio -, e l’altro, riservato a 17 mezzofondisti di primo piano ad Ostia, si è svolto nella settimana appena conclusa.

Per capire cosa ci si potrà attendere da questo 2015 dal nuoto italiano, è opportuno concentrarsi sull’ultima apparizione nazionale dei migliori nuotatori dello Stivale. E per questo un’analisi degli ultimi Campionati Assoluti Invernali – tenutisi a Riccione il 19 e 20 dicembre scorso – può lasciare aperti gli scenari che rivivremo in aprile. Quando arriverà l’appuntamento clou dei trials mondiali (o meglio Assoluti Primaverili, 14-18 di quel mese), tappa cruciale e obbligatoria per intravedere le possibilità e scegliere gli interpreti verso il Mondiale in vasca lunga dal 2 al 9 agosto a Kazan (Russia). Ma oltre a questi, il secondo appuntamento più importante sarà l’Universiade a Gwangiu (Corea) dal 4 al 10 luglio. Per non dimenticare poi i Mondiali Juniores (1-6 settembre) a Singapore.

Abbiamo dunque lasciato il 2014 con una manifestazione in vasca da 50 metri. Stessa misura che animerà il 2015 almeno fino alla prossima estate. Un test, nonostante il passaggio in pochi giorni dai 25 ai 50 metri, giudicato quasi come una “passerella” post-mondiale di Doha. Non è stata esattamente così e i protagonisti hanno lanciato – chi più e chi meno – segnali importanti per l’anno nuovo. Più presto di quanto si possa immaginare arriveranno due le tappe cruciali verso i Mondiali 2015: gli Assoluti Primaverili, che promuoveranno i campioni italiani di ogni singola distanza previo il raggiungimento dei tempi limite “A” fissati da Federnuoto e “B”, nel caso un altro atleta sulla stessa distanza agguanti il pass. Poi, a giugno, ci sarà la prova d’appello al Trofeo Settecolli al Foro Italico di Roma (12-14 giugno). Clicca qui per consultare i tempi limite imposti dalla FIN.

Fatta questa premessa è però impossibile non ripartire dal re incontrastato dei tricolori invernali. Il simbolico titolo se l’è senz’altro aggiudicato Marco Orsi (nella foto di copertina). Il 24enne è stato l’unico in grado di chiudere l’annata con un record italiano individuale in vasca lunga a culmine di un’intensa e ricca di soddisfazioni - come l’argento nei 50 stile libero seguito poi  dalrecord italiano in vasca corta nei 100 sl in 46''12 - stagione in vasca da 25 metri. Risultato eccellente, il suo 21’’64 realizzato allo Stadio del Nuoto, lo scorso 20 dicembre la dice lunga sugli ultimi sbalorditivi mesi dell’allievo di Roberto Odaldi. Forse è giunta l’ora esporsi: Orsi è quello che la velocità italiana cercava. Sperando che il Bomber di Budrio possa dare continuità ed ulteriore slancio alla sua carriera finora non così piena di successi internazionali nella vasca più lunga. La sua è una forma mondiale in previsione dei 50 e 100 – nei quali ha vinto il titolo invernale con il personale e il terzo crono italiano all-time, ovvero 48’’16. Dunque l’emiliano non si eleva a re italico della velocità. Se questi livelli dovessero rimanere tali – o si spera migliorino al momento clou – potrà sfidare alla pari i re della velocità mondiale: dal brasiliano Cesar Cielo Filho, al russo Vladimir Morozov, fino al campione olimpico nei 50 stile libero, il francese Florent Manaudou.

Lo stile libero potrebbe essere una vera miniera d’oro. In questo senso, sarebbe stato interessante poter ammirare un confronto diretto con l'altro vicecampione del mondo sui 50 - ma in vasca lunga, nel 2011 - Luca Dotto. A dicembre il veneto rimase ai box causa influenza, salvo poi tornare a gareggiare soltanto alle fasi regionali di Coppa Brema. Ora però è con il resto del gruppo in raduno collegiale a Tenerife, lo attendiamo pronto per una stagione da vivere senza intoppi fisici che troppo spesso l’hanno condizionato. Nella rosa veloce d’Italia c’è da segnalare la maggior dimestichezza in vasca da 50 metri da un altro nuotatore della generazione di velocisti terribili (nati tutti tra 1990 e 1991): Luca Leonardi. Il milanese cresciuto con Beppe Longinotti e trasferitosi da oltre due stagioni da Fabrizio Bastelli – a Bologna, città favorevole per gli uomini forse non a caso- se dovesse qualificarsi, arriverà a Kazan con i galloni di bronzo europeo nei 100 metri. Agli Invernali ha tuttavia dato segnali positivi soprattutto nei 100 stravinti da Orsi – a 12 centesimi dal record italiano gommato di Filippo Magnini – seguendo a distanza l’imprendibile campione bolognese. Per questi primattori della velocità c’è da superare l’esame pass mondiale individuale. Il limite per la gara regina è fissato a 48’’6 (in caso di un unico qualificato) e 48’’3 per una doppia qualifica azzurra.

 

A destra, Marco Orsi e Filippo Magnini: il duello della 4x100 sl va appannaggio delle Fiamme Oro

Oltre a loro, c’è il “grande vecchio” Filippo Magnini, primatista italiano in carica, che agli Invernali ha partecipato solo alle staffette con il suo SMGM Team Lombardia (nella foto sopra Magnini è alla destra di Marco Orsi dopo il duello perso nell’ultima frazione della 4x100 stile libero). Il pesarese ha dato prova di carattere, come al suo solito, sfidando nell’ultima frazione un Orsi in stato di grazia. Il fulcro sta proprio qui: la competitività può e deve impennarsi anche in azzurro. Una competitività, che forse si è ovattata da due anni a questa parte. Da seguire anche Michele Santucci, compagno di allenamenti di Dotto con coach Claudio Rossetto, reduce da una stagione a ritmo ridotto – con operazione alla caviglia - per preparare al meglio il ciclo olimpico verso Rio. Saranno questi i cinque candidati per lanciare la staffetta veloce azzurra del 2015? Oltre a loro c’è da tenere in osservazione speciale il 17enne Alessandro Bori, sesto agli ultimi Assoluti e capace di scendere sotto i 50’’ nei 100 sl. I margini di miglioramento sono ampi e l’entusiasmo giovanile potrebbe lanciarlo nel 2015.

A proposito di velocità. Le buone notizie arrivano anche dalle donne. Queste si sono affacciate prepotentemente alla ribalta di un settore mai così competitivo in Italia. Merito della sorprendente veterana – che sta vivendo una giovinezza agonistica inaspettata - Erika Ferraioli e della primatista italiana Silvia Di Pietro. Entrambe romane e allenate dall’artefice di un vero exploit veloce, il giovane tecnico Mirko Nozzolillo, sono il tassello che finalmente l’Italnuoto può fissare per un futuro felice. Partendo dalla prima, 28enne finalista ai Mondiali in corta nei 50 metri, c’è da dire che ha lasciato due pesantissime impronte agli ultimi Assoluti. Presto ripartiremo infatti con il suo crono di riferimento di 25’’02 realizzato nei 50 metri. Secondo tempo italiano all-time e dall’altrettanto incredibile 54’’30 nei 100, da top 5 azzurro all’ultimo Europeo estivo, in cui la romana non brillò particolarmente. Ma lascia ottimismo sapere che questi tempi siano stati realizzati a conclusione di una stagione in corta. Tempi che potrebbero essere ulteriormente abbassati di molti centesimi: per ora ne basterebbero 10 – nei 100 – e 40 – sui 50 sl - per garantirle il pass certo per i prossimi Campionati iridati. Il record nazionale di 53’’55 - “gommato” - di Federica Pellegrini è sì ancora lontano, ma non così irraggiungibile. Erika si è migliorata di 86 centesimi tra Primaverili e Invernali 2014: otto mesi esatti. Da qui a Kazan, ci sarà un intervallo di tempo molto simile.

Silvia Di Pietro, 21 anni, è più velocista pura, ha raggiunto la finale agli ultimi Europei nei 50 (trovando il primato italiano in 24’’84). Ma a Riccione non ha brillato come la compagna d’allenamenti. L’unico titolo italiano l’ha conquistato nei 50 farfalla, stile nel quale eccelle. A Riccione ha vinto in 26’’63, crono da semifinale europea a Berlino. Inoltre ha la possibilità d’inserirsi anche nella competizione per le azzurre mondiali anche nei 100 farfalla.

Dietro di loro si scaldano le nuove leve veloci. Giada Galizi e Aglaia Pezzato, rispettivamente classe 1993 e 1994 si sono spartite i podi tra 50 e 100 metri “Invernali”. La prima, romana come le colleghe velociste più affermate, ha completato il podio dei 50 metri tricolore con un ottimo 25’’52 – primato personale e stesso crono della Di Pietro, entrambe d’argento (nella foto sotto assieme alla vincitrice Ferraioli). Da quest’estate e dal suo balzo al Settecolli 2014 – che le è valso la convocazione europea -, Giada ha dimostrato di poter viaggiare a ritmi alti. Oltre a lei, Aglaia Pezzato, veneta, ha trovato il jolly nell’ultimo autunno, fino convincere lo staff tecnico azzurro a convocarla per i Mondiali di Doha di dicembre. Pochi giorni dopo il suo esordio internazionale, la velocista ha trovato un ottimo 55’’42 nei 100 vinti dalla Ferraioli. Primo argento “Assoluto” e un posto fisso nella top 10 italiana in tessuto. Poi, in previsione staffetta 4x100 sl, non sono da dimenticare altre atlete che innalzano il valore medio e, soprattutto la competizione interna. Da Alice Mizzau, sottotono agli Invernali, ma pur sempre veloce dopo un’annata sicuramente difficile sul piano personale. Da Alice ci si attende un salto di qualità nel 2015, soprattutto in previsione 200 stile libero. Infatti, la friulana è volata a Sabadell (Spagna) e per i prossimi tre mesi sarà parte del gruppo d’allenamento di Mireia Belmonte e coach Fred Vergnoux. Ancora più giovani e di belle speranze sono le teenagers Rachele Ceracchi e Giorgia Biondani, pronte a inserirsi in quest’ondata veloce.

Il podio dei 50 sl donne: da sx Giada Galizi, Silvia Di Pietro (seconde ex aequo) ed Erika Ferraioli

Rimanendo al femminile, ma spostando il focus sulle distanze del mezzofondo, è Martina Caramignoli la principale candidata a protagonista azzurra. La reatina è reduce dalla doppietta 400-1500 agli Invernali. Risultati giunti dopo la mancata partecipazione ai Mondiali in corta. Ma il bronzo europeo in carica sulla distanza più lunga è pronta a rituffarsi verso il miglior tempo in tessuto di Alessia Filippi, distante 13 secondi dal suo personale (16’05’’). Un crono che dovrebbe essere più che sufficiente per raggiungere la finale iridata. L’altra vincente nel mezzofondo femminile a Riccione è stata la fondista con licenza – e talento – di essere protagonista anche in vasca: Aurora Ponselè. La marchigiana si è presa il titolo negli 800, sua gara più fortunata agli Italiani – dove ha già due titoli in bacheca. L’allieva di Emanuele Sacchi è inoltre in rampa di lancio per la Coppa del Mondo di fondo FINA.

Oltre a Caramignoli e Ponselè, ci si può aspettare un salto di qualità dalla più giovane Simona Quadarella, classe 1998, e da una Diletta Carli – assente a Riccione per i postumi dei problemi fisici acuitisi dopo i Mondiali in vasca corta – in attesa di conferme. È lei uno dei fari soprattutto nei 400 metri, ma anche in chiave nei 200 in chiave staffetta, dopo il trionfo europeo a Berlino con le compagne e la delusione cocente della mancata finale della 4x200 sl di Doha.

Discorso a parte per i 200 metri e per Federica Pellegrini, migliore interprete italiana sulla distanza a caccia di un nuovo podio mondiale che non le sfugge dal 2005. Nei prossimi mesi capiremo se punterà anche ai 400. Per ora si sa che l’olimpionica comincerà il percorso di avvicinamento negli Stati Uniti, dal 30 gennaio prossimo, con una preparazione di oltre un mese suddivisa tra Flagstaff (Arizona) e Fort Lauderdale (Florida) assieme al partner Magnini e agli ordini del loro tecnico Matteo Giunta. Agli Invernali “Fede” ha gareggiato solo nelle staffette tricolori, rinunciando alle gare individuali. E la campionessa veneta ha dato vita a delle frazioni molto migliori di ciò che aveva lasciato a Doha. Segnali importanti soprattutto nell’ultima frazione della 4x100 mista dell’Aniene – con lei Panziera, Scarcella e Di Liddo – nella quale ha ottenuto il nuovo record italiano societario in 3’43’’39. Frazione in 54’’27 tra le migliori 15 mai nuotate “lanciate”. Fede ha fatto meglio nella 4x100 sl, il giorno successivo, dove ha abbassato il tempo di 4 centesimi, senza però portare le compagne all’oro, complice anche la sfida con un’Erika Ferraioli super (con il Centro Sportivo Esercito da record italiano) da 54’’10.

Sul piano individuale, i 200 oltre a vivere nell’attesa dei segnali mondiali – con una concorrenza internazionale agguerrita come non mai - di Federica, hanno visto la conferma di Stefania Pirozzi. In assenza dell’olimpionica azzurra. La campana di stanza a Ostia con Stefano Morini, ha vinto l’ultimo titolo italiano senza troppe difficoltà in 1’58’’71, sua seconda migliore prestazione in carriera. La poliedrica 21enne ha poi deciso di non forzare nell’ultima sessione di gare – per non forzare a causa di problemi alla spalla poi risolti – e si è “limitata” a conquistare i 200 misti in 2’13’’98 (terzo crono personale all-time). Nella doppia distanza dei misti, i 400, via libera per la vittoria all’eterna piazzata Luisa Trombetti. La torinese, sempre ai vertici italiani negli ultimi anni, questa volta è riuscita a vincere l’argento nei 200 in 2’14’’35 e l’oro in 4’43’’73 – tempo lontano dai criteri FIN per Kazan 2014 - nei 400. In entrambi i casi la 21enne ha stabilito i suoi personali e il quarto crono mai nuotato da un’italiana in tessuto. Che i misti e Stefania Pirozzi abbiano trovato una nuova e competitiva interprete anche a livello italiano? Tra le note positive, anche il terzo posto nei 400 della giovane veneta Ilaria Cusinato. Primo podio assoluto e primato personale in 4’50’’38. Un tempo interessante considerati i suoi 15 anni.

Il podio degli 800 sl: da sx Gabriele Detti, Gregorio Paltrinieri e Federico Vanelli

Il mezzofondo maschile sarà ancora il regno di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti. Questo è ciò che si attende da loro. Entrambi hanno chiuso con due titoli italiani invernali: Greg si è aggiudicato 800 (sopra i due azzurri sul podio con Federico Vanelli bronzo) e 1500, mentre Gabriele ha vinto 200 e 400. Una “spartizione” che non ha purtroppo visto altri atleti italiani mettersi in scia dei due fuoriclasse fiore all’occhiello dell’Italnuoto. Paltrinieri, reduce dal titolo mondiale in vasca corta, ha dimostrato ancora una volta la sua semplicità di nuotata nei 1500 – scendendo di 3 secondi sotto la barriera dei 15’ – e candidandosi a un 2015 da protagonista (sempre come iridato?). Divertente e di grande qualità, il duello tra i due negli 800 – distanza dove Detti è primatista europeo – risoltosi in favore però del rivale-amico in 7’50’’24. I 200 distanze “pesante” a livello di tradizione, hanno visto vincere piuttosto agevolmente Detti, 1’49’’76. Tempo non competitivo come lo splendido duello ai Primaverili 2014, ma di tutto rispetto – da primi 10 del 2014 - a livello mondiale. Il futuro dell’Italnuoto sono loro. Con Marco Belotti, Andrea Mitchell D’Arrigo – alfiere azzurro anche nei 400 - e Filippo Magnini non in gara (tutti non hanno partecipato alla gara tricolore), il livello sarebbe stato decisamente diverso.

 

Andrea Toniato (Fiamme Gialle) in azione nei 100 rana

Nel 2015 si preannuncia una rana esplosiva confidando in Andrea Toniato (nella foto in azione durante i 100). Il 23enne arriverà ai prossimi Campionati di selezione Primaverili reduce dalla doppietta di alto livello nei 50 e 100 metri. Tempi importanti giunti al culmine della stagione in vasca corta. Il suo processo di maturità sembra finalmente avviato e non potrà che innalzare il livello italiano. Ovviamente, però, dovrà essere l’anno del rilancio definitivo di Fabio Scozzoli dopo l’annoso problema ai legamenti del ginocchio nel 2013-14. Il forlivese, già vicecampione mondiale sulle due distanze nel 2011, ha disputato gli Invernali a mezzo servizio – causa acciacchi stagionali – ma è pronto al lavoro in Austria, a Graz, dove si è trasferito in autunno per un nuovo capitolo della sua carriera. L’ultima prova, i 50 non proprio eccellenti chiusi in 28’’12, così come nel lanciato della staffetta mista. Il 2015 dovrebbe vedere un Mattia Pesce di nuovo competitivo dopo un 2014 avaro di gioie per il veneto. Insieme a lui scalpitano i più giovani Francesco Di Lecce e Claudio Fossi, fuori dall’Italnuoto per Doha e di sicuri pronti a contendere un posto per Kazan.

I duecentisti sono da rivedere. Sarebbe bello poter qualificare un azzurro ai Mondiali. Edoardo Giorgetti – vincitore a Riccione - e Luca Pizzini sembrano i principali candidati, ma sembrano in un limbo in cui non riescono a ritrovare risultati già abbondantemente raggiunti in carriera. Il secondo, finalista europeo a Berlino, è stato l’unico in grado si superare lo storico tempo (2’10’’87) di Domenico Fioravanti a Sydney 2000. Un passo diverso sembra averlo il 21enne Flavio Bizzarri potrebbe ritornare a livelli consoni a lui, dopo degli Assoluti in cui si è rivisto sul podio italiano dopo un cambio di guida tecnica e due stagioni di certo non illuminanti.

Tra le donne sembra sia in atto un vero e proprio terremoto in attesa dei definitivi assestamenti. Arianna Castiglioni, convince nonostante i suoi 17anni. Anche per lei è arrivata la prima doppietta agli Italiani di dicembre: 50 e 100. La bustocca allenata da Gianni Leoni non è andata lontana dai suoi personali e soprattutto nella distanza sprint l’ha sfiorato per appena 9 centesimi. Il futuro passa da lei come già aveva fatto vedere nel corso di tutto l’anno (bronzo europeo nei 100 compreso). Infatti ha saputo colmare il vuoto provvisorio lasciato da due interpreti importanti come Lisa Fissneider e Giulia De Ascentis. Entrambe condizionate da una stagione decisamente sfortunata a livello fisico, tant’è che la seconda, allieva di Massimo Meloni, non aveva dato forfait agli Invernali a causa di un’operazione chirurgica. La seconda cerca stabilità cambiando vita e tecnici: da fine gennaio si trasferirà negli Usa con il team in cui nuota Ryan Lochte, a Charlotte. Potendo poi contare su Ilaria Scarcella e Michela Guzzetti, il livello della rana femminile potrebbe impennarsi.

Duecentiste cercasi. E Giulia Verona potrebbe essere la risposta della rana e un incentivo alla migliore sulla distanza nelle ultime due stagioni: Elisa Celli. Ma una menzione d’onore spetta proprio alla Verona, cremonese di 15 anni capace di trovare la vittoria agli Assoluti. 2’27’’88 e settima prestazione all-time in tessuto. Celli – solo terza agli Assoluti dietro Francesca Fangio – De Ascentis e Fissneider hanno una nuova competitor? Presto per dirlo, ma sicuramente l’exploit della teenager più sorprendente dell’inverno è linfa vitale per il settore.

Il capitolo dorso maschile sembra godere di un equilibrio molto interessante. Tre distanze hanno premiato altrettanti campioni italiani a Riccione. Partendo dalla distanza classica dei 100 metri, è arrivato il responso più scintillante da un 18enne in ascesa continua come Simone Sabbioni. Il romagnolo a distanza di un anno (Invernali 2013) ha limato il personale di 71 centesimi. Ennesima prova che la dedizione al nuoto unita all’entusiasmo può solo premiare con un definitivo salto – ancora distante – verso il gotha internazionale. Il suo 54’’23 lo avrebbe portato ai piedi dell’ultimo podio agli Europei, ai quali non ha partecipato. Il record gommato di Micro Di Tora (53’’77) sembra avere vita breve. Se si considerano gli “sfidanti” di Sabbioni. In prima fila Niccolò Bonacchi, primatista italiano sui 50 (e campione sulla distanza agli Invernali) e alla ricerca della competitività assoluta nella distanza olimpica in vista di Rio 2016. Oltre a loro, i compagni d’allenamento a Roma, Christopher Ciccarese e Luca Mencarini sono sì duecentisti – il primo ha vinto l’ultimo “round” a Riccione – ma sapranno inserirsi nella lotta dei 100, così come hanno fatto brillantemente a Berlino 2014.

 

La gioia di Margherita Panziera, campionessa italiana nei 100 dorso

Il dorso in rosa ha lanciato in orbita una nuova protagonista. Si tratta di Margherita Panziera, veneta di Montebelluna, classe 1995 e “creatura” plasmata dal guru del nuoto Bane Dinic. La sua doppietta di titoli tricolore 100-200 dice che c’è qualcosa di nuovo nel dorso femminile, così come tra gli uomini. Dalla scorsa estate Margherita (nella foto, sorridente dopo l’arrivo nei 100 dorso vittoriosi) si allena all’Aniene con Gianluca Belfiore. 1’01’’24 e 2’10’’15 questi i crono d’oro, che l’hanno portata in cima ai ranking italiani in tessuto, rispettivamente quinta e terza migliore di sempre. Sarà un’alternativa alla più esperta Arianna Barbieri, a Carlotta Zofkova e alla 18enne Ambra Esposito? Tutte però non hanno mai dato quella continuità di risultati necessari per guardare oltre alla dimensione italiana ed europea. Da segnalare anche Stefania Cartapani, competitiva e vincente nei 50, l’unica sotto i 29 secondi. E nei 200 la sorpresa Martina Rossi, 14 anni – o forse è più significativo dire che è una classe 2000 - da Colleferro (Roma) capace di prendersi il bronzo assoluto.

 

Ilaria Bianchi alla partenza dei 100 farfalla tricolore

Il delfino italiano, perlomeno a livello femminile è sempre Ilaria Bianchi. La bolognese (sopra alla partenza dei 100 metri) ha chiuso il suo 2014 con uno dei tempi di maggior valore in tutta la manifestazione Assoluta italiana. I 100 metri, vinti in 57’’74, hanno sorpreso. È questa la base da cui ripartire verso il Mondiale 2015. A tre centesimi appena dal suo crono agli ultimi Europei dietro le “aliene” Ottesen e Sjostrom e terzo crono mai nuotato dopo lo storico quinto posto a Londra 2012 con corredo di record italiano. Ilaria sa di poter ambire nuovamente a quei livelli (ovvero a mezzo secondo in meno) e il fatto di essersi rivelata così rapida in dicembre fa aumentare l’ottimismo. Ovviamente in prima fila ci sono Elena Di Liddo e Silvia Di Pietro. Mentre i 200 vivranno probabilmente sul duello tra una ritrovata Alessia Polieri – che dovrà dimostrare di essere competitiva anche in vasca da 50 metri - e la certezza Stefania Pirozzi – sfida non vissuta agli invernali per il forfeit della seconda.

La gerarchia al maschile è incerta e meno abbondante e più incerta. Per ora i desideri del nuoto azzurro sono tre. Il primo, che il primatista italiano dei 100, Matteo Rivolta, possa ricominciare il 2015 nel segno del suo 2013 da boom. Agli Invernali si è mostrato in leggera ripresa dopo un Mondiale in vasca corta decisamente poco fortunato. Forse ha trovato in Piero Codia un avversario finalmente convincente. Il friulano infatti, ha mostrato il meglio nei 100 e, anche per far ricredere chi non l’aveva portato in Quatar, ha colto il suo personale in 52’’32, tempo quantomeno da top europei. Servirà di più e soprattutto servirà il miglior Rivolta per alzare il livello della battaglia interna.

A Francesco Pavone e Matteo Pelizzari la sfida nei 200 farfalla. Il nuovo round dopo gli Europei di Berlino – dove Pelizzari ha vinto la sfida interna approdando in finale, conclusa al quinto posto – ha visto la rivincita del ligure. Verosimilmente servirà però di più – scendere sotto l’1’56’’4 – per andare a Kazan. E loro due sono gli unici azzurri a esservi riusciti.

Chiusura per i misti, in cui Federico Turrini si è dimostrato per l’ennesima volta insuperabile dalla concorrenza: una nuova doppia gioia 200-400. Il 29enne, bronzo europeo nei 400 misti in agosto, è senza rivali in Italia. Una delle nuove leve sembra essere il corregionale 19enne Lorenzo Tarocchi, secondo sulla distanza più lunga agli Assoluti.

 

Le fotografie sono di Andrea Staccioli e Andrea Masini /Deepbluemedia/ Insidefoto

 

Di seguito i record e alcune tra le prestazioni cronometriche più interessanti emerse dagli Assoluti Invernali Open del 19 e 20 dicembre 2014.

 

Record italiani assoluti (1)

50 sl M Marco Orsi 21’’64

Record italiani di società (2)

4x100 mista F Circolo Canottieri Aniene (Panziera 1’01’’51 primato personale poi superato nella gara individuale, Scarcella 1’09’’44, Di Liddo 58’’68, Pellegrini 54’’27) 4’03’’90

4x100 sl F Centro Sportivo Esercito (Letrari 56’’84, Nesti 56’’71, Biondani 55’’84, Ferraioli 54’’10) 3’43’’49

Migliori prestazioni italiane in tessuto (1)

100 sl F Erika Ferraioli 54’’30

Primati personali degli atleti saliti sul podio (15)

50 dorso F Stefania Cartapani 28’’74

200 farfalla M Luca Valentini 1’59’’94

200 dorso F Margherita Panziera 2’10’’15

200 dorso F Martina Rossi 2’15’’42

50 sl F Erika Ferraioli 25’’02

50 sl F Giada Galizi 25’’52

100 dorso M Simone Sabbioni 54’’23

100 sl M Marco Orsi 48’’16

400 sl F Chiara Masini Luccetti 4’11’’25

200 sl M Jonathan Boffa 1’50’’53

400 misti F Luisa Trombetti 4’43’’73

200 rana F Giulia Verona 2’27’’88

100 dorso F Margherita Panziera 1’01’’24

100 dorso F Veronica Neri 1’01’’67

100 sl F Aglaia Pezzato 55’’42

Leggi anche...

Tuffiblog