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Nuoto

Singapore, 1-2 novembre 2014 – FINA World Cup (25m)/7^ e ultima tappa – 1a Giornata

WC7: Atkinson e Le Clos sfiorano il record del mondo. Hosszu inizia con tre ori

Partenza col botto per la settima e ultima tappa di World Cup FINA, fermatasi a Singapore, dove domani verranno ufficialmente decretati i vincitori 2014: Katinka Hosszu e Cad Le Clos. Non arrivano record del mondo, ma spiccano le super prestazioni di Alia Atkinson (100 rana) e dello stesso Le Clos nei 200 farfalla. Entrambi non trovano la gloria mondiale per pochi centesimi.

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Chad Le Clos RSA South Africa

L’atto finale è iniziato. La Coppa del Mondo 2014 si appresta a celebrare i due vincitori annunciati, Chad Le Clos e Katinka Hosszu. Il tutto, nello scenario prestigioso della piscina da 25 metri della Singapore Sports School. Il complesso nella città del Sud-Est asiatico ha visto partire la due giorni della settima e ultima tappa della World Cup FINA-Mastbank. Lo show arriva eccome sia da parte degli annunciati protagonisti e sia da parte di alcune tra le stelle più attese, come Alia Atkinson. La giamaicana batte di nuovo Ruta Meilutyte nei 100 rana e arriva a 18 centesimi dal primato mondiale della lituana, prenotando, di fatto, il bonus come best performance di tappa al femminile. Stessa sorte per l’attesissimo Chad Le Clos (in copertina, Photo G. Scala/Deepbluemedia). È la sua prestazione nei 200 farfalla la gara migliore per la sezione maschile. Il sudafricano, infatti, tenta l’assalto al suo stesso record, mancandolo per poco più di 30 centesimi. In tutto questo, però, Katinka Hosszu continua nella sua marcia a suon di vittorie – ben tre all’esordio – nel solito scenario che la vuole ai blocchi di tantissime gare.

Per questa volta, sembra giusto partire dalla gara di più alto livello – perlomeno tra le donne - della prima giornata a Singapore: i 100 rana. Tutto un programma: ovvero Ruta contro Alia, meglio Meilutyte contro Atkinson. Probabilmente sono loro il meglio per la vasca corta mondiale nella rana femminile e lo dimostrano. I 100 metri visti al complesso acquatico della città asiatica lo hanno confermato. Così, gli spunti sono venuti di conseguenza: da una parte la Atkinson, con la voglia di confermare il primato trovato a Tokyo sulla terribile 17enne e, in contemporanea, la ricerca dell’attacco al record mondiale- 1’02’’36 - proprio della Meilutyte, combattiva dopo la sconfitta di Tokyo. Ritmo infernale della giamaicana sin dalla partenza, migliore di quella di Ruta. Il suo 29’’58 ai 50 metri vede passare Atkinson davanti a Ruta. Il 1’02’’54 finale è a soli 16 centesimi dal record del mondo. Desiste ben presto la Meilutyte, che si deve “accontentare” di concludere in 1’03’’05.

Altra menzione speciale per il leader di Coppa – e campione annunciato per il 2014 - Chad Le Clos. Il sudafricano replica il programma di Tokyo. Dunque si presenta con un programma della prima giornata “da delfino”, dove si è cimentato nei 50 e 200 metri. Con risultati più che soddisfacenti. In primis perché cercava di confermare l’imbattibilità soprattutto nei 200 farfalla senza disdegnare l’apoteosi con il miglioramento cronometrico. Le Clos infatti desiderava di battere il suo record del mondo – 1’48’’56 - per entrare ulteriormente nella storia della Coppa 2014, con un sigillo finale. Per ora, il sudafricano non è riuscito nell’intento – in attesa dei 100 metri di domani. La partenza rivela ben subito la condizione e la volontà di Chad: 24’’08, ben al di sotto del passaggio del suo primato mondiale. Il leader di World Cup prosegue con il suo ritmo infernale staccando in 51’’63 ai 100 metri e con 0.87 di vantaggio ai 150. I passaggi sono fantastici, ma chiude in 1’48’’88, 32 centesimi dall’obiettivo maggiore a cui potesse aspirare. Un tempo comunque stratosferico, in cui ha inciso un’ultima vasca piena di fatica per la partenza sprint. Dietro di lui spicca un buon Daya Seto in 1’51’’81.

Il 22enne di Durban si conferma in forma strepitosa nei 50 farfalla, dopo la dimostrazione di forza sui 200. Il 21’’98 vincente di Le Clos, la dice lunga sulla voglia di migliorarsi e di lasciare il sigillo finale. Anche stavolta il fenomeno sudafricano non riesce a battere il record mondiale di Deibler – vicinissimo, però, a 21’’80 – ma colpisce in maniera eccellente la sua capacità fuori dal comune nelle subacquee. È lì, che Chad mette al sicuro il discorso per la vittoria. Non possono nulla Steffen Deibler (22’’56) e Roland Schoeman (22’’62) che lo accompagnano da vicino solamente sul podio.

Katinka parte con il consueto tris di vittorie. La Hosszu non stampa tempi strepitosi come il collega di leadership Le Clos, ma ha una percentuale di successi su gare disputate molto vicina al 50%. Lo show della magiara comincia coni 200 stile libero, che vedono confermare il suo dominio nella distanza in Coppa, dove suo nome compare ben sette volte su sette nella lista delle vincitrici per tappa. Katinka “sbriga” la pratica dopo poco meno di mezz’ora dagli 800 metri – dettaglio da non sottovalutare. Le basta un 1’53’’63 per arrivare a una vittoria agevole. Stati Uniti sul podio, grazie all’1’54’’23 della giovane Katherine Drabot (classe 1997). Quest’ultima vince la sfida per la piazza d’onore l’australiana Emma McKeon.

Secondo hurrà per la Hosszu che arriva con la vittoria senza patemi nei 200 misti, gara in cui riesce a realizzare la prestazione cronometrica più interessante di giornata. L’ungherese trova almeno un’avversaria degna di nota nella scozzese Siobhan-Marie O’Connor. La campionessa di Pécs chiude in 2’06’’01, staccando nel finale la britannica (2’07’’69). Terza Alia Atkinson in 2’08’’17 che vince la sfida per il podio con l’americana Caitlin Leverenz.

I 200 dorso erano e sono un affare riservato alla Hosszu. La fatica, però, si fa sentire per l’Iron Lady, giunta alla settima finale di giornata. Ma nonostante ciò realizza un interessante 2’03’’07 che le permette di vincere senza badare al rientro della concorrenza. Seconda la 17enne statunitense Kathleen Baker (2’04’’25) che precede la ben più esperta compagna di squadra Elizabeth Beisel.

Di rilievo assoluto l’assolo di Roland Schoeman. Il 34enne vince i 50 rana in 25’’86. Tempo eccellente per il 34enne sudafricano che lancia la sfida alla concorrenza veloce, candidandosi quale protagonista assoluto ai prossimi Mondiali. Daniel Gyurta (26’’59)e George Bovell (26’’81) si devono accontentare di secondo e terzo posto.

I 400 misti uomini confermano il tris su tre tentativi in World Cup– tra Pechino e Singapore, passando per Tokyo - di Daya Seto. Il nipponico non fallisce, e conferma la sua forma dopo aver già dato spettacolo soprattutto nella capitale giapponese. Il campione mondiale in vasca lunga e corta - tra Barcellona 2013 e Istanbul 2012 - è una scheggia nella frazione a farfalla, non lontana dal ritmo del record del mondo di Ryan Lochte. Poi, però, non riesce a tenere quell’andature eccezionale e Gergely Gyurta e soprattutto il connazionale Fujimori recuperano con dorso e rana. Proprio Takeharu Fujimori affianca Seto negli ultimi 50 metri, ma non basterà per batterlo. Chiusura in 4’04’’07 per il vincitore contro il 4’04’’62 del compagno di nazionale. Terzo è Gyurta, ma più staccato dalla testa, a due secondi e 16 centesimi.

Ortiz, Hurley, Diener, Godsoe: c’erano quattro interpreti sulla stessa linea per un oro nei 100 dorso maschili. L’incertezza, mista ad equilibrio assoluto, regna sulla distanza. Vince l’americano Eugene Godsoe, primo in 50’’59, autore di un arrivo decisivo e perfetto. Beffato l’australiano Robert Hurley (50’’69) cede per via di un arrivo non perfetto. Terzo in 50’’96, il tedesco Diener.

Interessante ed equilibrata anche la finale dei 400 stile libero maschili. Ai blocchi c’è Biedermann, affamato di rivincita dopo la tappa di Tokyo sottotono, che era alla ricerca di gloria. Ma la gara incorona l’australiano David McKeon, coraggioso nel prendere la testa dai 150 metri in poi senza lasciarla fino alla fine. La spunterà, con un piccolo calo nelle ultime vasche, in 3'38’’54. Secondo il connazionale e compagno di allenamenti di Le Clos, Myles Brown che rompe gli indugi a metà gara con prepotenza e chiude in rimonta in 3’39’’11: non gli basterà per riprendere McKeon. Terzo, invece, Paul Biedermann autore di un 3’40’’43 che gli vale però solo il bronzo.

Doppio oro per Sergey Fesikov, che in una giornata fa meglio del suo bottino di ori – fermo a uno – nella Coppa 2014. I 100 stile libero vedono così un ritorno all’antico, consegnando l’oro allo specialista. Dopo il ko-beffa a sorpresa nella gara di Tokyo, Fesikov stavolta non si lascia sfuggire la gara regina. Il russo vince in 47’’02 davanti a Steffen Deibler (47’’13 per il tedesco). Terzo l’inglese Adam Barret (48’’09). Replicherà nei 100 misti. Il 25enne di San Pietroburgo conquista così la sua seconda gara a Singapore in 52’’09. L’argento va allo spagnolo Miguel Ortiz (52’’87) mentre terzo giunge una delle prestigiose new entry britanniche a Singapore, Liam Tancock (53’’74).

Ci si aspettava una sfida aperta tra Daniel Gyurta ed Andrew Willis nei 200 rana. L’ungherese forse perché stimolato maggiormente dalla presenza di un avversario di razza, cerca un passaggio da record del mondo. Il campione olimpico, però, fa subito gara a sé, contrariamente a quanto si potesse pensare. Chiuderà in 2’02’’30 per l’oro, non raggiungendo però il limite per battere il suo stesso fantastico primato. 2’05’’97 per il secondo classificato Willis.

Gli 800 stile libero donne hanno visto al via un’altra grande protagonista del nuoto britannico come Jazmin Carlin, campionessa europea sulla distanza, si ritrova a inserirsi nella lotta a due – un must nel corso della Coppa 2014 – tra Mireia Belmonte Garcia e Katinka Hosszu. La gallese non riuscirà a inserirsi nella lotta per l’oro. Tocca alla Belmonte fare il ritmo e trainare le altre. Le resiste solo l’ungherese, che ai 700 metri, attacca la spagnola, rimasta a condurre la gara per buonissima parte. L’ungherese attacca con decisione, ma la Belmonte risponde con prontezza e prepotenza: il duello è più che equilibrato e velocissimo. E si risolve in favore di Mireia con dei grandi ultimi 50 metri da 28’’12. Vince così la catalana in 8’10’’61, tempo non incredibile – seppur di livello alto - per quanto ha saputo fare quest’anno. Così come l’8’11’’26 della Hosszu. Terza la Carlin in 8’16’’92.

Si era fatta notare – con tre ori nella velocità - già a Tokyo e, anche a Singapore, protagonista è ancora Francesca Halsall. La britannica, in 23’’80, la dominatrice dei 50 stile libero femminili e replica al centesimo quanto realizzato quattro giorni prima in Giappone. L’inglese batte ancora una volta Inge Dekker, che da quando ha visto la rivale presentarsi – da Tokyo -in Coppa non è più riuscita ad allungare la sua striscia vincente nella distanza veloce. La portacolori oranje ferma il suo crono a 24’’09.

L’olandese si consola nei 100 farfalla donne. La Dekker vince, però non riesce a scendere sotto la bramata barriera importantissima dei 56’’. Tutto facile perché conduce una gara di testa dal primo all’ultimo metro, ma Inge vince in 56’’08: un crono di ottima qualità. L’onnipresente – in gara e sui podi – Katinka Hosszu centra la seconda posizione (56’’63), mentre la statunitense Felicia Lee conclude terza in 56’’88.

I 50 dorso donne vedono la prima vittoria in Coppa proprio di Felicia Lee.La 22enne trionfa in 26’’48, avendo la meglio su Francesca Halsall e Georgia Davies. Katinka Hosszu, quarta, rimane fuori dal podio: è sempre un evento eccezionale quando si parla di Coppa del Mondo.

Clicca qui per consultare i risultati ufficiali completi della prima giornata di gare. Domani, appuntamento con l’ultima sessione di gare a Singapore, che chiuderà la Coppa 2014 e permetterà di stilare le classifiche finali. Con, ovviamente, le relative premiazioni di Hosszu e Le Clos, quali regina e re della manifestazione.

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