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Addio Egiziane

La nuova costituzione bandirà il nuoto per donne?

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Shanghai , China (CHN) 16-31 July 2001

L' Egitto, dopo la famosa primavera araba e la cacciata di Mubarak (che non sembra avere nipoti in Italia), si sta dando una nuova costituzione.

Non sorprende che il Presidente Morsi, islamico moderato, ma eletto anche con i voti  degli estremisti, voglia compiacere i propri elettori e basare la costituzione sulla Sharia, la legge islamica.

 

In effetti, è stata scelta una soluzione che, apparentemente, salva la facciata.

Nel senso che ognuno è libero di fare ciò che vuole, purché non contraddica la legge del Profeta. 

 

Ora, c' è un piccolo "caveat" in questa impostazione (qui devo entrare in un territorio che non mi è familiare e spero di non scrivere inesattezze). 

Nell' Islam, ogni credente è libero di denunciare un comportamento che va, secondo il suo pensiero,  contro la Sharia. 

A quel punto, si blocca tutto, l’indiziato di comportamento scorretto viene fermato, e bisogna aspettare che l' autorità costituita si pronunci.   

Ora, differentemente dalla religione cattolica, che ha la sua congregazione per la dottrina della fede, (ex Sant' Uffizio, ex Santa Inquisizione) a giudicare questi casi, l'Islam , che da molti occidentali è percepito come un blocco unico, in realtà ha molte diramazioni, la principale delle quali divide tra Sunniti e Shiiti. 

 

In tempi recenti, ma forse anche da prima, gli Sciiti sono sempre stati più strettamente vicini ad una altamente conservatrice del Corano.

Tra l' altro, non è previsto un capo assoluto, come il Papa.  E quindi, ognuno si rifà all' autorità che sente più vicina (l' Ayatollah Khomeini in Iran non era contraddetto da nessuno, ma, morto lui, i suoi successori non sono riusciti ad ottenere lo stesso prestigio e credibilità).

È vero , ci sono degli studiosi che, in particolare, vengono ritenuti molto vicini alla corretta interpretazione della legge, ma un altro loro pari può avere un' opinione completamente discordante.

Gli estremisti Salafiti, rappresentati nella costituente egiziana e nel parlamento,  con una efficace presa sugli Egiziani più scontenti, sono Shiiti.

 

Fatte queste premesse, andiamo a pensare ad un caso decisamente non ipotetico: una gara di tuffi al Cairo. Improvvisamente si alza un credente e proclama che le tuffatrici in costume sono indecenti. Tutto si ferma. Poi, Il consiglio degli Ulema, il mufti della Moschea di Al-Azhar o chissà quale autorità musulmana, proclama che, in base alla Sharia, la quale prescrive alle donne entrate nella pubertà di coprirsi e comportarsi il più modestamente possibile, il credente che ha denunciato il fatto, ha ragione.

 

Fine dei tuffi, del nuoto, del sincro e di tutta la galassia dello sport femminile in Egitto.

 

Ora, se dal punto di vista agonistico forse la perdita non sarebbe enorme, dal punto di vista umanitario sarebbe, invece, un disastro. Vedere un paese relativamente democratico e sicuramente avanzato (parlo del mondo arabo)  nel campo dei diritti delle donne, imboccare il precipizio dell' integralismo e chiudere di nuovo ogni porta al genere femminile è veramente disarmante. E molto triste.  

 

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