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Il Blog di Gianfranco Saini

ISTANBUL, 12-16 dicembre 2012 – 11i Campionati del Mondo FINA (25m)/Bilancio 1

Le medaglie degli italiani

L’Italia ha conquistato il sesto posto nel medagliere ed il nono nella classifica per nazioni negli undicesimi Campionati Mondiali di Nuoto in vasca corta, disputati nello splendido “Sinan Erdem” Dome di Istanbul, dal 12 al 16 dicembre.

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Fabio Scozzoli

A fare da cardine a questo notevole risultato complessivo, hanno in prima istanza concorso quattro imprese, tradottesi in altrettante medaglie mondiali: le vittorie di Fabio SCOZZOLI e BIANCHI e i secondi posti di Gregorio PALTRINIERI e della staffetta 4x100 stile libero maschile.

È ormai storia che Fabio SCOZZOLI ed Ilaria BIANCHI  hanno portato all’ITALIA le prime medaglie d’oro individuali nei Mondiali di vasca corta maschili e femminili, vincendo rispettivamente i 100 rana in 57.10 ed i 100 farfalla in 56.13, tempi che rappresentano in entrambi i casi le migliori prestazioni mondiali stagionali.

Entrambi venivano dall’aver conquistato il titolo europeo di queste distanze a Chartres, nell’ultimo weekend di novembre, dopo aver utilizzato come introduzione il circuito delle tre tappe europee di Coppa Del Mondo, nell’ordine Stoccolma, Mosca e Berlino, conseguendovi risultati in continuo crescendo. Crescendo che è continuato, come previsto dallo staff tecnico della nazionale e dai tecnici sociali di riferimento dei due fuoriclasse, anche nelle due grandi manifestazioni internazionali che costituivano l’obiettivo tecnico di questa parte della stagione.

Dal 2000 ad oggi salgano così a otto i diversi  atleti azzurri vincitori di un titolo olimpico a mondiale (di vasca lunga o corta). Infatti prima di loro erano pervenuti a questo traguardo, in campo maschile ed in vasca lunga, Domenico FIORAVANTI (due titoli olimpici), Massimiliano ROSOLINO (un titolo olimpico ed uno mondiale),  Filippo MAGNINI (due titoli mondiali) ed Alessio BOGGIATTO (un titolo mondiale) e tra le donne, sempre in vasca lunga, Federica PELLEGRINI (un titolo olimpico e quattro mondiali) ed Alessia FILIPPI  (un titolo mondiale).

Un risultato che ha pochi uguali al mondo, visto che da questo punto di vista solo Stati Uniti, Australia, Cina e Francia possono nel medesimo periodo vantare una superiore profondità di movimento (le ultime due non di molto).

 

I 100 farfalla di Ilaria Bianchi

L’allieva di Fabrizio Bastelli suggella con il metallo più prezioso nei 100 farfalla una stagione da fuoriclasse, che dopo il quinto posto di Londra l’ha portata alle sue prime medaglie europee e mondiali. Mettiamo a confronto le due imprese, quella europea e quella mondiale per vedere quale straordinaria padronanza della gara abbia acquisito l’azzurra

 

 

Chartres

Istanbul

 

Semifinale

Finale

Semifinale

Finale

Primi 50m

26.55

26.53

26.61

26.76

Secondi 50m

30.63

29.87

29.99

29.37

Tempo conclusivo

57.18

56.40

56.60

56.13

 

 

Nelle due occasioni l’emiliana non si è curata affatto del piazzamento da conquistare nelle batterie. A Chartres nel primo turno eliminatorio si è contentata del terzo tempo in 57.82; ad Istanbul è stata addirittura decima in 58.15, mentre nei primi quattro posto si collocava il poker di atlete che avrebbe cercato invano di contrastarla in finale. La Bianchi ha poi assunto il comando delle operazioni dalle semifinali, emergendo in entrambe le occasioni con il miglior tempo. Nelle due finali ha poi scaricato il talento ed il potenziale di cui dispone, realizzando tempi notevolmente migliori, grazie alla scelta precisa di puntare sulla seconda metà gara per fare la differenza. Un grande progresso nella sua strategia agonistica, in passato spesso risolta con gare di attacco. Si può ben osservare che i 78/100 di progresso realizzati a Chartres tra semifinale (57.18) e finale (56.40) sono legati per 76/100 alla seconda parte di gara (29.87 contro 30.63) e per soli 2/100 alla prima (26.53 contro 26.55). Più clamoroso ancora il riscontro di Istanbul, dove il progresso di 47/100 dalla semifinale (56.60) alla finale (56.13) è stato realizzato rallentando di 15/100 il passaggio a metà gara (26.76 contro 26.61) per poi guadagnare 62/100 nelle ultime due vasche, volate in un fantastico 29.37 contro il 29.99 del turno precedente. Questo le ha permesso non solo di respingere il tentativo di rientro della cinese Zige LIU, campionessa olimpica dei 200 farfalla a Pechino, sesta ai 50m in 26.74 e seconda all’arrivo, che le ha ceduto nella seconda metà gara  ben 47/100 di secondo, ma soprattutto di risalire dal quarto a posto fino al successo, recuperando ad una atleta della classe della britannica Jemma LOWE un ritardo di 22/100 per distaccarla al traguardo di 53/100.

 

I 100 rana di Fabio Scozzoli

Tante similitudini nel percorso di SCOZZOLI e della BIANCHI a Chartres e a Istanbul. Anche l’allievo di Tamas Gyertyanffy e di Cesare Casella nuota in entrambe le occasioni le batterie solo per entrare in gara, emergendo con il quinto tempo del primo turno eliminatorio in Francia (58.79) e con il terzo a Istanbul (58.16). Nel Campionato Europeo dimostra di non avere fretta neppure nelle  semifinali, nelle quali ottiene il terzo tempo in 58.07. Nei Mondiali, quando il gioco si fa duro, assume direttamente il comando delle operazioni e nuota il miglior tempo in 57.66. La finale in terra turca è un autentico capolavoro. In caccia di una medaglia che lo ripaghi dell’amarezza di Londra il fuoriclasse azzurro spara un distruttivo passaggio in 26.66 e sopravvive alla sua stessa furia concludendo il 57.10, in progresso di 15/100 rispetto allo stupendo oro di Chartres, Questa qualità di esprimersi sempre al massimo nell’occasione che conta, da sempre messa in mostra e venuta meno solo nella finale olimpica 2012, nella quale la Bianchi può adesso essergli ragionevolmente accomunata, fa di lui un autentico campione, distinguendolo da quei nuotatori che subiscono la pressione al crescere dell’importanza del momento. Il titolo mondiale è il giudìsto compenso alla determinazione con cui ha reagito alla delusione olimpica

 

  

 

Chartres

Istanbul

 

Semifinale

Finale

Semifinale

Finale

Primi 50m

27.22

26.94

26.90

26.66

Secondi 50m

30.85

30.31

30.42

30.44

Tempo conclusivo

58.07

57.25

57.66

57.10

 

 

L’argento di Paltrinieri nei 1500

Gregorio PALTRINIERI ha sfiorato l’ennesima impresa. Dopo la finale olimpica ed i due ori europei in vasca grande e in vasca corta, l’emiliano ha mancato di pochissimo il successo mondiale. Ha concluso infatti con la medaglia d’argento in 14:31.13 alle spalle del danese Mads GLAESNER /(14:30.01), già secondo dietro ad Oussama MELLOULI nell’edizione 2010. Una battaglia splendida, nella quale però l’azzurro, nettamente meno veloce del rivale, si è fatto coinvolgere in treno  di gara inizialmente troppo rapido, come del resto aveva fatto nella vittoriosa circostanza di Chartres. Con una sostanziale differenza: in Francia ha guadagnato rapidamente il comando e ciò gli ha consentito di ottimizzare la nuotata anche tecnicamente; in Turchia è stato a lungo impegnato in un caparbio inseguimento, che ne ha diminuito l’efficienza e progressivamente anche l’efficacia nelle virate, un’arma che il danese ha sfruttato con rara maestria per contenere l’azzurro, più veloce nel nuoto, ma molto in deficit in una fase tecnica che si esegue cinquantanove volte in vasca corta. PALTRINIERI resta comunque al comando delle liste mondiali stagionali con il tempo che lo ha consacrato campione europeo lo scorso novembre (14.27.78) e può guardare con assoluto compiacimento al bilancio di un anno incredibile. 

 PALTRINIERI Gregorio ITA

Gregorio Paltrinieri

 

La 4x100 stile libero maschile

Proprio dalla staffetta che a Londra aveva dato luogo a molti discorsi inopportuni ed intempestivi, poi degenerati nei media fino a determinare un’immagine della squadra quanto mai immeritato sul piano della compattezza e della motivazione, è arrivato ad Istanbul il primo acuto degli azzurri. Luca DOTTO (46.84), Marco ORSI (45.94),  Michele SANTUCCI (47.46) e Filippo MAGNINI (46.83) hanno messo sotto attacco il gigante americano sopravanzandolo dopo due frazioni nelle quali erano già entrati in acqua i numeri uno e due dello squadrone USA, Anthony ERVIN e Ryan LOCHTE. Un argento molto importante, guadagnato di fronte a team prestigiosi come Australia e Russia, sia pure in assenza di alcuni dei fuoriclasse di queste nazioni. DOTTO sembra avviato sulla via di un recupero di fiducia dal quale può determinarsi la ripresa del cammino ascendente che ha accompagnato la sua carriera fino al 2011. Marco ORSI  ha dato un segno chiaro dei mezzi di cui dispone anche nei 100 metri, con la miglior frazione lanciata del lotto dei finalisti (45.94), dopo il 45.64 di LOCHTE. Ci sono tutte le possibilità perche questo quartetto che ha sfiorato il podio nel 2011 a Shanghai giochi le sue carte mondiali fin dalla prossima estate a Barcellona.

 

 

 

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