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DAL 3° TROFEO “CITTA’ DI MILANO BUONE NOTIZIE

La nuova Pellegrini e i benefici del dorso

Il passaggio – temporaneo - dallo stile libero al dorso le ha giovato, e le gioverà. Bene anche Luca Dotto e Fabio Scozzoli, ora più fiduciosi. Buona partenza pure per Ilaria Bianchi e Gregorio Paltrinieri.

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Federica Pellegrini

Al 3° Trofeo “Città di Milano”, prima manifestazione italiana della stagione in vasca da 50 metri, svoltosi dall8 al 10 marzo, è iniziata l’operazione riscatto.

I delusi dell’Olimpiade di Londra 2012 - Federica Pellegrini, Luca Dotto e Fabio Scozzoli - hanno nuotato bene e con buoni crono: un bell’ avvio della stagione, che avrà il suo clou nel Mondiali di Barcellona, dal 28 luglio al 4 agosto.

Note positive anche per chi a Londra,  pur facendo il massimo, non riuscì a salire sul podio, come Ilaria Bianchi e Gregorio Paltrinieri (entrambi entrarono in finale e furono quinti). Ilaria è ormai a suo agio nel ruolo di italica “Madame Butterfly”. Il ragazzo di Carpi, reduce da un collegiale in altura (a Flagstaff, Arizona), seguito da due settimane a livello del mare presso il Centro federale di Ostia, nuota sempre crono importanti: una sicurezza per il coach Stefano Morini. Greg, che è giovanissimo, è destinato a maturare sotto ogni punto di vista: fisico, tecnico, competitivo.

Il fatto di caratterizzarsi come primo meeting italiano del 2013 in vasca lunga ha attirato al 3° Trofeo “Città di Milano” la partecipazione quasi totalitaria dell’élite del nuoto italiano. Tutti desiderosi di testare la bontà della preparazione in vista dei Campionati Italiani Assoluti, che, come di consueto, si svolgeranno in vasca lunga nuovamente a Riccione, dal 9 al 14 aprile.

Ma qui vogliamo parlare soprattutto di Federica Pellegrini. Quella vista a Milano è piaciuta molto.

Abbronzata, snella e tonica. L’abbronzatura: un regalo delle tre settimane trascorse a Phuket in gennaio. La snellezza: sintesi dell’allenamento e delle stile di vita. La tonicità: frutto del maggior lavoro a secco (a scapito di quello in acqua, che svolge una volta al giorno, di mattina) che si articola su sedute più numerose in palestra e corsa al campo di atletica. La corsa come complemento della preparazione del nuotatore non è una novità. La facevano già Michael Gross, il leggendario “Albatros”, ed i tedeschi negli anni ottanta. La fanno in molti anche oggi, compreso Ryan Lochte, numero uno del nuoto statunitense dopo il ritiro di Michael Phelps. Per Federica un cambio d’ impostazione che sembra averle giovato anche dal punto di vista psicologico. L’allenamento dei nuotatori è ripetitivo, e può essere noioso. Tanti buoni allenatori sanno quanto sia necessario mantenere vivo l’interesse e alta la motivazione dei nuotatori innovando, cambiando e introducendo nuovi esercizi nei programmi.

Trofeo “Citta' di Milano”. Federica Pellegrini festeggia la vittoria nei 100 dorso con la mascotte CrazyMa, per Fede, la novità vera, quella più radicale e appariscente, è rappresentata dal dorso al posto dello stile libero.

La Pellegrini dorsista vista a Milano è piaciuta moltissimo. Tecnica perfetta, nuotata efficiente (appena un po’ piatta la sua posizione in acqua); stile fluido e morbido. Bella da vedere. E’ evidente che in questa specialità Federica ha margini di progresso ampi. A Milano ha nuotato i 200 metri in 2:10.99; a Riccione, fra circa un mese, dovrebbe agevolmente nuotarli in 2:09 e qualificarsi così per i Mondiali. Se lo farà, a Barcellona non potrà non andare in finale.

Vederla andare così bene a dorso per noi non è stata una sorpresa. Non è la prima volta che un nuotatore trova soddisfazioni insperate dopo avere cambiato nuotata. La stessa Alessia Filippi ottenne medaglie importanti sia da dorsista che da stile liberista (mezzofondista).

Si sa da sempre che nuotare gli altri stili fa bene anche a quello principale. Esiste un principio di reciproco avvaloramento delle nuotate: se miglioro a dorso progredisco anche a stile libero, e viceversa. Si mettono in movimento muscoli differenti, migliora l’acquaticità in generale e la sensibilità specifica (delle mani e dei piedi) all’acqua.  Così è per tutte le possibili combinazioni delle nuotate. Non è un caso che alcuni tra i migliori nuotatori di sempre – da Phelps a Lochte, allo stesso Laszlo Cseh (due vittorie nei misti al meeting di Milano) – si siano affermati nei misti prima ancora che nelle nuotate singole.

Ma l’aspetto più importante per chi si converte al dorso è il passaggio dalla visione sempre uguale del fondo vasca a quella del soffitto della piscina - o, nelle piscine scoperte, del cielo -, e del “panorama” a bordo vasca. E’ un cambio radicale. L’elogio del dorso contempla anche il riconoscimento che questa nuotata ti fa sentire più libero perché la faccia è all’aria (senza la pressione dell’acqua) e la respirazione piena.

Tornando a Federica, stupisce  che sia arrivata al dorso soltanto ora. Scelta sua, di Philippe Lucas o di entrambi? Comunque sia, scelta vincente, soprattutto in un anno che era stato annunciato come semi-sabbatico.

Il 3° Trofeo Città di Milano si è concluso con una terza giornata, quella di domenica, dedicata alle categorie Ragazzi e Juniores. A differenza delle prime due giornate del meeting internazionale, disputato in vasca da 50 metri, le gare dei giovani si sono svolte in vasca da 25 metri, con grande coinvolgimento del pubblico e degli atleti.

Complessivamente un grande successo per gli organizzatori della Nuotatori Milanesi e per il patron Roberto Del Bianco.

 

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