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A volte ritornano

Bill Sweetenham torna in Oceania per guidare la Nuova Zelanda.

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BILL SWEETENHAM

Tre giorni fa la federazione nuoto della Nuova Zelanda ha annunciato di avere assunto – temporaneamente, fino alla fine di marzo - Bill Sweetenham come responsabile tecnico dell’élite del nuoto di quel paese (High performance coach). Sweetenham riempie il vuoto lasciato dalle partenze di Mark Regan e Scott Talbot (quest’ultimo, figlio di Don, si trova ora all’Istituto del Nuovo Galles del Sud). La federnuoto neozelandese si propone di trovare il nuovo direttore tecnico entro la fine di marzo. Sweetenham aveva già aiutato la federazione neozelandese nel 2008, rivedendo la struttura del programma di alto livello.

 

BILL SWEETENHAM A MELBOURNE 2007

Bill Sweetenham, a destra, durante una conferenza stampa ai Mondiali di Melbourne 2007

In Nuova Zelanda Sweetenham ritrova lo spagnolo Luis Villanueva, che ha da poco assunto l’incarico di direttore tecnico. I due avevano lavorato assieme in Spagna con ruoli simili a quelli attuali. Sweetenham, svolgeva allora, e svolge oggi, la funzione di consulente di alto livello: un ruolo da lui scelto nel 2007 quando decise di lasciare la guida tecnica del nuoto britannico, dopo averlo portato a conquistare i maggiori successi di sempre.

Fu rimpiazzato nel ruolo da Mark Scott, un altro australiano, ma gli venne comunque attribuito il merito dei successi conseguiti dai britannici alle Olimpiadi di Pechino l’anno successivo, nel 2008 (comprese le due medaglie d’oro vinte da Rebecca Adlington).

Nel suo sito - http://www.billsweetenham.com/ - Sweetenham si definisce, senza falsa modestia, “Superiore nelle capacità, invincibile nell’attitudine”.

Parlano, per lui, i risultati, e la sua storia personale. Bill è stato alla testa di tre diverse  squadre nazionali in cinque differenti olimpiadi. I suoi nuotatori hanno vinto 27 medaglie d’oro tra Olimpiadi (9) e Mondiali (18), oltre a 8 del Commonwealth.

Le sue capacità di pianificazione strategica nello sport di alto livello sono universalmente riconosciute.

L’incredibile forza del suo carattere è ulteriormente aumentata a causa delle avversità della vita. Nel 1983 rischiò la morte a causa di un gravissimo incidente stradale occorsogli in Germania. Era in autostrada, non alla guida, e fu sbalzato fuori dalla vettura a causa di una porta difettosa: mentre il corpo si schiantava sul palo di un segnale stradale, con inevitabile, gravissimo, trauma cranico e altre ferite, una gamba restò impigliata tra il sedile e la portiera. Riuscirono miracolosamente a riattaccarla, con un’operazione molto lunga e complessa. Restò in ospedale per oltre tre mesi e dovette camminare con le stampelle per due anni, riuscendo a guarire bene, anche se non in modo non perfetto.

Conobbi Bill Sweetenham a metà degli anni ottanta. Era un conversatore piacevole e non aveva timore di esporre le sue idee. Allora tra i suoi allievi c’era anche Robert Gleria, fisico possente, stile liberista di origini italiane. Su di lui Alberto Castagnetti, sempre alla ricerca di talenti da allenare, aveva messo gli occhi. Alberto mi chiese di contattarlo, e così feci. Robert si mostrò interessato alla proposta fattagli dalla FIN, su proposta di Alberto, diventò italiano e dopo avere gareggiato per l'Australia fino al 1986, vincendo 2 medaglie d'oro ai Giochi del Commonwealth, gareggiò con la nostra Nazionale partecipando alle Olimpiadi di Seoul 1988 (9° nei 200m sl) e alle di Barcellona 1992 (15° nei 100m sl), assieme a Giorgio Lamberti e  agli altri dell’epoca. L’atmosfera italiana, certamente più soft di quella australiana, piacque a Roberto che resto in Italia anche dopo aver lasciato il nuoto. Sweetenham ci restò un po’ male: da quel talento un po’ pigro (per stimolarlo una volta arrivò a lanciargli dietro persino una sedia) pensava di ricavarci un campione, ma non se la prese più di tanto.

ROBERTO GLERIA E ALBERTO CASTAGNETTI

Roberto Gleria e Alberto Castagnetti


Bill (William) Sweetenham è nato nel 1950 in Australia, in una piccolo città mineraria. Da modesto nuotatore si è molto presto trasformato in tecnico capace e stimato, occupando sempre posizioni apicali: negli anni ottanta e fino alla metà degli anni novanta è stato, in sequenza, Direttore Tecnico del Queensland, Capo allenatori all’Istituto Australiano dello Sport di Canberra, Capo allenatori all’Istituto dello Sport di Hong Kong; poi, Allenatore delle squadre giovanili australiane (1995-2000) e Direttore Tecnico nazionale della federnuoto britannica dal 2000 al 2007. Successivamente ha svolto una intensa attività di consulenza e di conferenziere, anche fuori dal nuoto, nell’ambito della pianificazione strategica e delle tecniche motivazionali. Sweetenham sostiene di avere influenzato la LEN ad aumentare a 4 per ogni gara il numero degli atleti che possono iscritti da ciascuna federazione, sia a livello juniores che assoluto. A questa decisione innovativa sarebbe correlato anche il miglioramento della competitività dei nuotatori europei in campo mondiale.

 

 

 

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