
Tecnica del Nuoto.
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Un’estate radiosa, come le sue medaglie. E non è ancora finita la sorprendente stagione di Alisia Tettamanzi. Tra mezzofondo e fondo, infatti, la giovane Italnuoto ha messo in evidenza la portacolori delle Rane Rosse e della Nazionale Juniores. La sedicenne cresciuta nella DDS e guidata da un tecnico di prestigio come Manuela Dalla Valle, ha scalato le gerarchie dello stile libero italiano.
Alisia ha dimostrato una condizione superlativa e dei progressi notevoli sia in piscina e sia in acque libere, se si pensa alla parabola in crescendo del luglio della stileliberista milanese. Partita dall’argento negli 800 sl e dal bronzo nei 1500 agli Eurojunior di Poznan, con annessi tripli abbattimenti dei suoi personali in piscina (anche nei 400) e record italiano Juniores negli 800 (8’41’’73, abbassato il primato di Diletta Carli). Due settimane dopo si è poi rituffata, ma nelle acque libere degli Europei giovanili di Darica, in Turchia. Anche nel Mar di Marmara sono arrivati risultati eccellenti, con l’argento nella 5 km individuale (ad appena 20 centesimi dall’oro della britannica Dearing) e l’oro nel Team Event con i compagni azzurrini Dario Verani e Alberto Brumana.
Un’estate da lustrare, che “rischia” di non concludersi così. Il mese di agosto potrebbe regalare nuove soddisfazioni ad Alisia. In programma ci sono gli imminenti Campionati Italiani (al via domani a Roma), trampolino di lancio eventuale per i Mondiali Juniores, alla fine di questo mese.
Alisia, tracci un bilancio della sua estate da protagonista, chiusa finora con quattro medaglie europee al collo.
«L’argento degli 800 stile libero è stata la prima e la più inaspettata, anche perche nella start list ero piazzata con l'ottavo tempo d’ingresso. Inoltre era solo la seconda volta in tutta la stagione che gareggiavo su questa distanza in vasca lunga e non pensavo di poter migliorare cosi tanto da battere il precedente record italiano. I 1500 erano stati preparati maggiormente e al podio ci credevo. Sono state entrambe grandissime soddisfazioni! Alle gare di fondo sono arrivata un po' più stanca, ma comunque decisa e concentrata e sono più che soddisfatta del mio secondo posto. La medaglia del Team Event è stata molto particolare. Essere salita sul gradino più alto di un podio europeo e cantare l'inno insieme ai compagni e tecnici è stata un'esperienza unica, che difficilmente dimenticherò. Nella gara a squadre ho ricevuto una carica e una grinta molto forti perché ci tenevamo a finire in bellezza e tutti contavano su di me e i miei compagni, Dario Verani e Alberto Brumana».
Soffermandoci sulla 5 km agli Eurojunior di fondo, quanto l’ha delusa perdere l'oro per soli 20 centesimi?
«Un po' di delusione c'è stata, ma é scomparsa in fretta. Perdere di pochissimo può capitare, anche ai Mondiali di Barcellona tante gare di fondo sono finite sul filo del rasoio».
Trova difficoltà nel districarsi tra piscina e acque libere? E quale distanza (e relativo campo di gara) le piace di più?
«Per ora non incontro troppe difficoltà perche le gare di fondo sono meno frequenti durante l'anno rispetto a quelle in vasca e, solo quando sono ravvicinate, bisogna scegliere un allenamento piuttosto che un altro. Grazie alla mia allenatrice Manuela (Dalla Valle, ndr) questo non si trasforma in un problema. Gli 800 e i 1500 sono le mie distanze predilette ma, come campo gara, preferisco il mare rispetto alla piscina perché è un ambiente sempre diverso e pieno di imprevisti».
Cosa ne pensa delle sue coetanee (entrambe classe 1997) che hanno fatto faville a Barcellona. Su tutte Katie Ledecky, specializzata nelle sue stesse gare, e Ruta Meilutyte. Trova che sia più facile per le straniere arrivare a livelli eccellenti sin da giovanissime?
«Ledecky e Meilutyte hanno tanto talento, ma credo abbiano anche fatto molto più lavoro, sia come ore di nuoto sia come intensità, delle loro coetanee italiane. Sì, in alcuni Paesi la scuola stessa è incentrata sull'attività sportiva, mentre quella italiana tende ancora a penalizzare gli atleti ad alto livello».
Quindi ha mai pensato alla possibilità di trasferirsi all'estero?
«No, non ho mai pensato a questa eventualità, ma non credo mi piacerebbe».
Ci parli del suo tecnico Manuela Dalla Valle, una grandissima ex atleta e oggi sua guida. Qual è, secondo lei, la sua maggiore qualità?
«Tra di noi c'è un buonissimo rapporto e molta comunicazione. Da grande ex agonista, capisce facilmente le difficoltà che si potrebbero incontrare e dispensa molti consigli anche raccontando le sue esperienze personali. É sempre molto determinata e precisa e trasmette bene queste qualità ai suoi atleti».
Quali sono i suoi obiettivi per il seguito di questa estate?
«Ora penso agli Italiani di categoria, dove cercherò di dare il meglio e poi con calma inizierò a preparare i Mondiali Junior».