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Nella seconda giornata dei Campionati Europei in svolgimento a Funchal, in Portogallo, l’Italia conquista tre medaglie d’argento. Comincia Enrica Piccoli (sotto con Pelati), che chiude al secondo posto nella finale del solo libero femminile. L’Azzurra conquista la sua prima medaglia continentale da singolista. Si esibisce per prima, non commette errori e difende la posizione fino alla routine della tedesca Klara Bleyer (sotto in azione), che vince con 219.8363.
Piccoli è seconda con 212.9451, di cui 118.3451 con i sei elementi e 94.6000 per l’impressione artistica (coreografia, performance e transizioni). Il tema è "dalla disperazione alla speranza", il brano è Andrea Chenier e cantato da Maria Callas, la mamma morta, la coreografa di Simona Ricotta. Quello di Enrica è un viaggio emozionale che parte dalla disperazione e si eleva verso la speranza. Con la voce di Maria Callas a guidarla, ci conduce in una trasformazione profonda e intensa, dove la fragilità si fa forza. Sul gradino più basso del podio la spagnola Iris Tio Casas con 208.9075 punti.
Filippo Pelati (sopra con Piccoli) è d’argento con il suo “diavolo”, nella prova maschile. A sorpresa vince lo spagnolo Jordi Caceres Iglesias (sotto in azione) con un percorso netto che gli sta davanti di appena 1.8212 punti, (188.9500 punti in totale). Pelati, che offre una routine molto impegnativa e dai coefficienti di difficoltà maggiori, trema a fine gara seduto sul divano e paga il Var che va a vivisezionare le inclinazioni fino a riconoscergli l’errore nel secondo ibrido.
L’attesa è terribile e i 181.1288 punti non bastano per restare davanti fino alla fine: con i cinque elementi ben eseguiti ottiene 90.6788 e per l’impressione artistica guadagna 96.4500. L’Azzurro nuota sulla musica degli Uccelli di fuoco di Stravinskij e la coreografa di Ermakova Anastasia. In questo singolo il diavolo prende forma: potere oscuro, fascino irresistibile e lotta interiore e Filippo incarna benissimo la tensione tra distruzione e trasformazione. Terzo, anche lui con penalità, il britannico Ranjuo Tomblin con 173.3837.
L’ultimo argento arriva nella finale del team libero. Valentina Bisi, Beatrice Esegio, Marta Iacoacci, Alessia Macchi, Sofia Mastroianni, Susanna Pedotti, Sophie Tabbiani, Giulia Vernice (riserve Beatrice Andina e Giorgia Lucia Macino) pagano gli errori in due elementi e chiudono con 277.7194 punti, di cui 146.0194 con gli elementi e 131.700 con l’impressione. L'Italia presenta gli angeli e demoni coreografati da Anna Voloshyna, campionessa ucraina dell'ultimo decennio. Molto vicine le posizioni acqua e un buon livello di affiatamento; bellissime nell’allineamento, spettacolari nella rotazione completa e nel cambio di posizione, bilanciata la spinta verso l’alto. Ma i giudici ravvisano due errori in due dei tre acrobatici. Vince la Spagna (sopra in azione) con “la locura”, la pazzia, dal coefficiente altissimo. Ottiene 320.1147 e una media del 9.5 nella parte artistica. Terza posizione per la routine di Israele dal tema ispirato al Giappone che ottiene 223.7710 punti.
EUROPEI FUNCHAL – 2^ GIORNATA:
Martedì 3 giugno:
finale solo libero F
1. Klara Bleyer (GER) 219.8363
2. Enrica Piccoli (ITA) 212.9451
3. Iris Tio Casas (ESP) 208.9075
finale solo libero M
1. Jordi Caceres Iglesias (ESP) 188.9500
2. Filippo Pelati (ITA) 187.1288
3. Ranjuo Tomblin (GBR) 173.3873
finale team libero
1. Spagna 320.1147
2. Italia 277.7194
3. Israele 223.7710
Foto FIN e European Aquatics