Direttore Responsabile: Camillo Cametti

Nuoto

Omaha (Nebraska, USA), 26 giugno-3 luglio 2016 - Trials Olimpici USA/7a Giornata

USA TRIALS/7: Franklin - Phelps - Ledecky - Adrian all-in

Nella penultima giornata dei Trials statunitensi Missy Franklin, Michael Phelps e Katie Ledecky erano chiamati a qualificarsi in specialità di cui sono campioni olimpici in carica. Tutti sono riusciti a centrare l'obiettivo, Phelps (100 farfalla) e la Ledecky (800 stile libero) aggiudicandosi il primo posto: la Franklin come seconda (200 dorso). Nei 50 stile libero Nathan Adrian ha battuto sul filo di lana Anthony Ervin, 35enne senza limiti.

In apertura di serata si è avuta l'ennesima riprova della pochezza del dorso femminile statunitense. Intendiamoci, nessun Paese al mondo può vantare sei atlete sotto i 2'10'' (l'Australia alle proprie selezioni ne ha avute cinque), ma due nuotatrici sub-2.08, di cui la seconda, Missy Franklin, di appena 11 centesimi, non è un risultato all'altezza della potenza nord-americana. Il dorso australiano ormai viaggia ad una velocità molto superiore, e ciò pare evidente considerando che Maya DiRado, 2:06.90, in terra oceanica, si sarebbe piazzata terza alle spalle di Belinda Hocking (2:06.49) ed Emily Seebohm (2:06.59).
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Nuoto

Omaha (Nebraska, USA), 26 giugno-3 luglio 2016 - Trials Olimpici USA/4a e 5a Giornata

USA TRIALS/4&5: ecco i grossi calibri

Nelle giornate centrali della manifestazione i grandi nomi tornano in auge: Katie Ledecky (200 sl), Michael Phelps (200 farfalla) e Nathan Adrian (100 sl) vincono le rispettive prove qualificandosi per Rio, per Phelps sarà la quinta Olimpiade, mai nessun americano come lui. Josh Prenot sfiora il primato mondiale nei 200 rana. Michael Taylor WJR di 1 centesimo nei 200 dorso; Michael Andrew eguaglia il record giovanile nei 200 misti. Maya DiRado prevale ancora nei misti femminili mentre Cammile Ad

Nella prima finale della quarta giornata Katie Ledecky era chiamata a rispondere - magari con gli interessi - al crono che Federica Pellegrini ha realizzato al Sette Colli (1:54.55). L'americana, in maniera non dissimile da quanto accaduto nella prova dei 400, è però caduta in un errore tattico (sebbene forse frutto di una strategia concordata con il proprio tecnico) consistente in una prima parte di gara eccessivamente rapida (55.87 ai 100 metri, ricordiamo che, a gennaio, in occasione dell'1:54.43, il passaggio fu 56.19) del quale ha puntualmente pagato il prezzo nelle ultime due vasche (29.47 - 29.54).
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