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Pallanuoto

Budapest (HUN), 19^ Mondiali di Nuoto

Mondiali/ Italia-Spagna 14-15 dopo i rigori, Settebello d'argento

La Spagna è campione del mondo, la Grecia prende il bronzo dopo aver battuto la Croazia nella finale 3-4 posto.

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team italia

Nella finale del mondiale, in svolgimento a Budapest, il Settebello (in copertina) si ferma al settimo tiro di rigore. La Spagna (sotto) vince dai cinque metri 15-14, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi 9-9. Per la prima volta gli iberici battono l'Italia in una finale e conquistano il loro terzo titolo iridato. Comincia la festa spagnola ma il Settebello merita tutti gli applausi del mondo. Il primo a consolare ed abbracciare i suoi ragazzi è il presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli volato a Budapest per assistere alla finale insieme al segretario generale Antonello Panza e al presidente del Gruppo Ufficiali Gara Roberto Petronilli che lo avevano preceduto di alcuni giorni.
team Spagna
Otto giorni dopo Italia e Spagna si ritrovano difronte. Il 25 giugno nel girone preliminare la Spagna vinceva 14-12 in rimonta. Alla Alfred Hajos c’è la rivincita che vale oro. La squadra di Alessandro Campagna è campione del mondo in carica, forte del 10-5 rifilato in finale a Gwangju il 27 luglio 2019 proprio agli spagnoli; quella di Martin Lozano è vicecampionessa del mondo e d’Europa. Dirigono lo sloveno Margeta e il greco Stavridis. I primi sette in vasca sono capitan Marco Del Lungo, Francesco Di Fulvio, Andrea Fondelli, Gonzalo Echenique, Nicholas Presciutti, Lorenzo Bruni e Vincenzo Dolce. Partenza a handicap: passano 59”, non concretizziamo l’attacco e nella ripartenza Granados Ortega fa 0-1, ne trascorrono altri due e il VAR assegna il gol a Munarriz Egana perché la parata di De Lungo sul tiro dello spagnolo è avvenuta oltre la linea di porta. Ruggisce il Settebello che riacciuffa la Spagna e chiude il primo tempo 3-3. Edoardo Di Somma al quinto minuto dimezza con l’uomo in più, Munarriz riallunga a +2, poi Giacomo Cannella (sotto) e Bruni capitalizzano in 48 secondi rimettono le cose a posto.

giacomo cannella
L’Italia torna ad inseguire. Granados ha il braccio caldo e ne segna altri due, Tahull Compte si alza dall’acqua e schiaccia a colpo sicuro, Del Lungo deve fare gli straordinari ma non basta. Dall’altra parte Aguirre sembra insuperabile; la bomba di Echenique e il missile di Presciutti trovano le sue braccia. La Spagna non molla un centimetro; Perrone pressa Fondelli che porta palla a centrovasca. Entra Gianmarco Nicosia al posto di De Lungo che si è fatto male alla mano. Nel terzo tempo e la squadra di Martin Lozano si porta due volte sul +4, prima Luca Marziali e poi Cannella non la lasciano allontanare troppo. Nicosia fa il Del Lungo e in paio di occasioni salva gli azzurri. La Spagna gioca bene, si trova con facilità e arriva sempre alla conclusione, anche a uomini pari. Fondelli da posizione due fa 6-8 e fa segno “stiamo calmi”. Nicosia offre lo spunto in controfuga ma l’azione svanisce. Poi afferra la palla all’ultimo affondo iberico e si va al quarto tempo con due gol da recuperare. Dopo 1’15” Famera spinge in rete l’assist di Perrone dalla destra e si nuota di nuovo controcorrente. Il rigore dopo 45 secondi è provvidenziale: Di Fulvio fulmina Aguirre. Intanto Di Somma esce per gioco scorretto. Ultimi quattro minuti bollenti. Finisce anche la partita di Sanahuja per limite di falli. A tre dalla fine tutta la rabbia e la grinta azzurra nel tiro di Dolce che spacca la porta per il -1. La Spagna accusa il colpo, sbanda dietro e allora è il momento di spingere. Presciutti fa esplodere mezza piscina con il suo tiro da quasi cinque metri che vale il pareggio. L’ultima superiorità numerica è per la Spagna a -35”. Martin Lozano chiama timeout. Lunga circolazione di palla. Al sesto passaggio la difesa azzurra intercetta e riparte, Di Fulvio è bloccato e si accontenta di far scorrere il cronometro. Si va ai rigori. Inizia a tirare la Spagna, ai cinque metri Perrone fa gol. Tocca a Damonte che spiazza il portiere. La prima serie di cinque rigori si conclude con un errore per parte: Aguirre e Nicosia respingono le conclusioni di Cannella e Di Fulvio. Si va ad oltranza e Del Lungo torna tra i pali. Al settimo tiro di rigore Cannella trova le braccia larghe di Superman Aguirre che regala il mondiale alla Spagna.

team spagna

La Grecia vince 9-7 contro la Croazia e conquista il terzo posto, nella finale 5-6 posto la Serbia vince 13-10 con gli Stati Uniti e nella finale 7-8 posto vince l'Ungheria 8-6 contro il Montenegro.

TABELLINO:

Italia-Spagna 14-15 (3-3, 0-3, 3-2, 3-1,dtr 9-9)
Italia: Del Lungo, Di Fulvio 1, Damonte, Iocchi Gratta, Fondelli 1, Cannella 2, Marziali 1, Echenique, Presciutti 1, Bruni 1, Di Somma 1, Dolce 1, Nicosia. All. Campagna
Spagna: Aguirre, Munarriz Egana 2, Granados Ortega 4, Sanahuja, De Toro Dominguez, Larumbe Gonfaus, Famera 1, Cabanas Pegado, Tahull Compte 1, Perrone Rocha 1, Mallarach Guell, Bustos Sanchez, Lorrio. All. Martin Lozano
Arbitri: Margeta (SLO), Stavridis (GRE)
Note: spettatori 5000 circa. Italia 5/7 + un rigore, Spagna 6/11. Nel terzo tempo Nicosia in porta per l'Italia. Espulso Di Somma per gioco scorretto a 3.00 del quarto tempo. Ammonito Martin a 7.25 nel quarto tempo. Uscito per limite di falli Sanahuja a 4.25 nel quarto tempo. Tempi regolari terminati 9-9. Ai rigori: Perrone gol, Damonte gol, Granados gol, Cannella parato, Munarriz traversa, Echenique gol, Larumbe gol, Di Fulvio gol, Cabanas gol, Presciutti gol, Perrone gol, Damonte gol, Granados gol, Cannella parato.

Classifica Finale:

1. Spagna
2. Italia
3. Grecia
4. Croazia
5. Serbia
6. Stati Uniti
7. Ungheria
8. Montenegro
9. Giappone
10. Georgia
11. Australia
12. Sud Africa
13. Germania
14. Kazakhistan
15. Brasile
16. Canada

Giocatore migliore della finale:

Felipe Perrone (ESP)

Miglior portiere:

Uni Aguirre (ESP)

Miglior Marcatore:

Alexander Bowen (USA) 21 goals

Squadra del torneo:

Goalkeeper: Uni Aguirre (ESP) 
Centre Forward: Konstantinos Kakaris (GRE)
Field players: Alexander Bowen (USA), Francesco di Fulvio (ITA), Alvaro Granados (ESP), Konstantin Kharkov (CRO), Strahinja Rasovic (SRB).

Foto di Giorgio Scala e Andrea Staccioli/ DBM

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