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Ruza, Mosca

Vince la Serbia ma l'Italia c'è

Nella finale di World League gli azzurri giocano alla pari con i campioni olimpici, mondiali ed europei. Vanno avanti 4-0 e dopo la rimonta serba tornano in vantaggio con tre gol di fila. Decide Pijetlovic per il 10-9 definitivo. Bronzo alla Croazia

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Il Settebello di Alessandro Campagna cresce a vista d'occhio, step by step, e si avvicina a Budapest a passo sicuro. Manca un mese ai Mondiali ungheresi e il gap con la Serbia si è già ridotto notevolemente. Dall'Aquatic Palace di Ruza, ad ovest di Mosca, arrivano segnali positivi. La Serbia vince 10-9 e conquista il trofeo mondiale per il quinto anno consecutivo. L'Italia sfiora l'impresa di vincere la World League per la prima volta. E' un argento strameritato. Azzurri quasi perfetti, subito aggresivi e sfrontati, all'inzio sembrano loro la Serbia. Gli assi pigliatutto non vanno ko soltanto grazie a Stefan Mitrovic che dopo 7'30", sul 4-0 per l'Italia e la palombella beffarda di Bodegas, interrompe il digiuno e ricarica i compagni. Dal secondo tempo in poi, dopo la rimonta serba, si gioca punto a punto fino alla sirena. Applausi per l'Italia che meritava almeno di arrivare ai rigori ma che ha giocato la partita e tenuto testa ai campionissimi dal primo all'ultimo secondo. Il gol di Pijetlovic per il 10-9 a due minuti dalla fine ed anche alcune decisioni degli arbitri, lo spagnolo Buch e il romeno Aexandrescu, hanno fatto la differenza. Ak terzo posto si classifica la Croazia che nell'altra finale strapazza 10-4 gli Stati Uniti, che forse pagano a livello psicologico la delusione della sconfitta ai rigori subita in semifinale con la Serbia.
Il citti azzurro Alessandro Campagna guarda il bicchiere mezzo pieno. "Era dalle Olimpiadi di Londra che non facevamo una partita di questa portata contro la Serbia. Intensità fisica, intelligenza tattica e gestione della gara. Con loro per vincere bisogna dare il 100%, noi oggi abbiamo fatto l'85% e per colmare il gap di questo 15% abbiamo circa quattro settimane. Alla prima partita le percentuali con l'uomo in più e in meno erano buone, però avevamo preso tanti gol a uomini pari. Questa volta abbiamo giocato molto meglio in difesa, molto attenti, non gli abbiamo fatto sviluppare il gioco che loro amano fare, però abbiamo perso soprattutto molto con l'uomo in meno e in fase di superorità abbiamo avuto un black out di un paio di tempi. Poi ci siamo sbloccati cambiando qualche schema". E rivolgendo l'attenzione al futuro aggiunge. "A Budapest dovremo stare attenti anche alla Croazia che oggi mi ha impressionato ed ha una squadra solida e una difesa granitica e all'Ungheria, senza sottovalutare le altre, ma dobbiamo pensare soprattutto a noi stessi. Domani andiamo a Barcellona e mercoledì giocheremo con la Spagna la partita del 25° anniversario della finale olimpica di Barcellona 1992. Dopodichè ci trasferiremo a Siracusa per fare una settimana di carico e qualche richiamo".

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