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Prima edizione dei Campionati Giovanili Paralimpici

Campionati Italiani Giovanili Paralimpici: il futuro è qui

Grande successo a Cantù per i primi Campionati Italiani Giovanili di nuoto paralimpico. Si sono sfidati, nella piscina comunale di Cantù, ben 68 giovani atleti. E a seguirli c'era un testimonial d'eccezione: l'azzurro Matteo Rivolta.

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Campionati Italiani Giovanili Paralimpici 2014

Tanti ragazzi, nell’aria quella frizzante energia di chi ancora non si prende troppo sul serio ma sogna già da grande. Questo è stato il primo Campionato italiano giovanile di nuoto paralimpico ospitato da Cantù. Ai blocchi di partenza 68 atleti, provenienti da 21 società di tutta Italia. Molti al loro debutto in una gara che conta, tanti gli Esordienti a caccia di medaglie. Sono state ben 116 quelle assegnate domenica nella piscina comunale di via Giovanni XXIII. Tutte infilate al collo dei vincitori da un testimonial d’eccezione, quel Matteo Rivolta che solo due settimane fa agli Assoluti di Riccione ha messo al collo il suo terzo oro nei 100 farfalla, strappando il pass per gli Europei di Berlino.

 

Tantissime emozioni, anche per il giovane primatista italiano, sommerso dai fan e dalle richieste di autografi, che ha confessato: “Oggi ho visto tantissimi giovani che hanno molto a cuore questo sport, un messaggio davvero positivo. È stata la prima volta, ma voglio tornare”.

Premiazione dei Campionati Giovanili Paralimpici

 

Un amore, quello per lo sport, raccontato anche nel convegno che ha aperto ufficialmente l’edizione canturina di questi Italiani Giovanili. Nella sala congressi dell’Hotel Mirage di Paderno Dugnano, si è parlato di numeri e di emozioni. Enrico Testa, tecnico Finp presente all’evento insieme ai colleghi Federica Fornasiero e Oliviero Castiglione, ha presentato il quadro in cui si muove la Federazione tra ricerca del ringiovanimento e proiezione verso Rio 2016. La platea era quella giusta visto che, tra i concorrenti, erano presenti anche 7 atleti della Fascia B nazionale, ovvero i futuri paralimpici.

 

Poi la parola è passata alla psicologa Chiara Lazzaretto, che ha spiegato a tecnici e aspiranti campioni quale sia la ricetta per gestire l’ansia e i pensieri negativi prima di una gara importante, puntando a definire cosa serva per costruire una mentalità vincente. Dalle parole ai fatti, perché ai campioni Efrem Morelli e Riccardo Maestri è stato chiesto di raccontare la propria storia sportiva, partendo dall’approccio mentale fino ad arrivare al classico vademecum rivolto ai beginner e riassunto nel motto: zitto e nuota. E detto da chi in parte ce l’ha già fatta, vuol dire molto.

 

Il Campionato italiano ha premiato anche le tre migliori società: a recitare il ruolo del leone, come sempre, è stata la Polisportiva Bresciana No Frontiere che, grazie ai risultati dei suoi 14 atleti, si è affermata al primo posto con poco più di 17 mila punti. Quasi il doppio del Phb Bergamo, sul secondo gradino del podio, e dell’Aspea Padova.

 

A livello individuale, invece, ha brillato la giovanissima Camilla Luscrì della Pavia Nuoto, anno 2002, grazie alla sua prova nei 50 dorso chiusi in 46’’33. Migliore prestazione maschile, invece, quella messa a segno da Federico Bicelli della Polisportiva Bresciana, classe S09 nella categoria Ragazzi, con un 100 stile libero nuotato in 1’5’’19.

 

A livello organizzativo possiamo dirci molto soddisfatti – ha commentato Alessandro Pezzani -. Il clima che si è respirato oggi era molto effervescente, abbiamo visto molti nuovi giovani affacciarsi alla scena italiana, così come tanti giovani campioni che confermano le impressioni positive già date. Insomma, una bella prova per tutti, anche per noi che per la prima volta ci proponevamo per la gestione di una competizione di questo livello. Ci hanno fatto piacere del presidente Vernole da Berlino. Per quanto riguarda i nostri risultati in gara, purtroppo all’ultimo momento abbiamo dovuto fare a meno di Daniele Castello, fermato proprio prima della gara da un malessere. Cristian Sirica ci sta facendo vedere notevoli progressi, gli manca solo la grinta che gli può far fare il salto di qualità. Così come il giovanissimo Ruggero Colombo. ha rotto il ghiaccio con i 100 stile, gara lunga. Pietroni ha fatto bene i 50 delfino, mentre i 50 stile sono fermi come tempi”.

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