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Crisi finanziaria

Nuoto Mondiale: mancano i soldi, dal Sudafrica alla Corea del Sud

Le Clos e Van Der Burgh costretti a pagarsi albergo e voli per Barcellona, Park Tae Hwan si dedicherà invece allo studio.

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Le Clos Chad RSA

Le tre medaglie del Sudafrica alle Olimpiadi di Londra non sembrano avere molto peso.

Chad Le Clos e Cameron Van Der Burgh, e così molti altri atleti sudafricani potranno infatti sì partecipare a Mondiali di Barcellona, ma per farlo dovranno pagarsi il volo aereo e l’albergo.

 

Purtroppo la Federnuoto locale è rimasta con le casse vuote, e, alle prese con una grave crisi finanziaria, ha dovuto correre ai ripari. Tutto ciò anche a causa dell’addio dello sponsor, la compagnia di telecomunicazione Telkom, che ha patrocinato la federazione sudafricana con un milione di euro all’anno fino al termine del 2012, e ora nessun nuovo sponsor all’orizzonte della nazione più ricca dell’Africa Subsahariana.

 

Una situazione davvero assurda e paradossale, simile ad un’altra storia, sempre nell’ambiente natatorio, ma dall’altra parte del pianeta, in Corea del Sud.

 

Park Tae Hwan, il coreano medagliato ai Giochi nei 200 e 400 stile libero, è sempre più vicino al ritiro dall’attività agonistica per dedicarsi quasi completamente allo studio. Alla base della rinuncia vi è anche in questo caso una difficoltà economica, una rinuncia da parte della federazione coreana di finanziare il progetto sportivo del campione (che si è allenato in Australia con Michael Bohl) e soprattutto il taglio del premio Olimpico di 45.000 dollari.  E quindi che fare?  Far quadrare i conti con qualche comparsata televisiva e pensare di dedicarsi a qualcosa che in futuro possa essere più utile, lo studio appunto.

 

Evidentemente quanto questi atleti danno alle loro federazioni e al movimento in generale non basta mai. Ci auguriamo che entrambe le situazioni trovino una soluzione. Ne va dell’intero movimento.

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