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Nuoto

Fede e Pippo da settembre a Narbonne

Federica Pellegrini e Filippo Magnini incontrano la stampa a Verona, confermano il loro trasferimento in Francia alla corte del coach Philippe Lucas e annunciano il commiato dalla città di Giulietta e Romeo (e dal Centro Federale “Alberto Castagnetti”).

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MAGNINI PELLEGRINI GIUNTA A VR 11.02.13

Fallita clamorosamente - ma anche prevedibilmente, date le premesse – l’Olimpiade di Londra 2012, quella che avrebbe dovuto consacrarne la grandezza con due medaglie d’oro, nei 200 e 400 metri stile libero - e metabolizzata la delusione per i due insoddisfacenti quinti posti rimediati in entrambe le gare, Federica Pellegrini conferma ufficialmente di volere andare avanti e proseguire fino a Rio de Janeiro 2016. Nella capitale dello stato Carioca, fra poco più di tre anni, Fede, che di anni allora ne avrà 28, cercherà il riscatto con il quale chiudere la sua carriera in gloria

MAGNINI PELLEGRINI GIUNTA A VR 11.02.13

Federica Pellegrini fra Filippo Magnini e Matteo Giunta durante l'incontro con i giornalisti presso il ristorante Ikai (sushi) di Verona. Foto di Silvio Cametti

 

Fede ha scelto come mentore del suo percorso catartico il tecnico francese con cui aveva vinto due medaglie d’oro ai Mondiali di Shanghai 2011 ma che aveva dimesso subito dopo, con una decisione che sarebbe rivelata errata (come pure le sue scelte successive) e ne ha accettato le condizioni: piuttosto pesante quella di trasferirsi a Narbonne, nel centro operativo e logistico di Lucas, a partire da settembre.

 

Narbonne, piccola città nel sud della Francia, sinora nota agli sportivi del ciclismo come frequente sede di tappa del Tour de France e soprattutto del rugby, da quando Lucas vi si è trasferito ha richiamato su di se i riflettori, grazie anche alla lunga trattativa con la Pellegrini.

 

Alla conferenza stampa di ieri sera, svoltasi in un noto ristorante giapponese di Verona e seguita da una cena a base di sushi, erano presenti alcuni giornalisti  di testate nazionali, nonché giornalisti e TV locali.

 

C’eravamo anche noi, invitati all’ultimo momento grazie ai buoni uffici di Marco Del Checcolo.

 

Per Federica Pellegrini e Filippo Magnini questo incontro ha voluto essere un saluto a Verona e ai veronesi. Il commiato vero e proprio ci sarà soltanto fra oltre sei mesi.

 

Federica Pellegrini ha parlato avendo al suo fianco, oltre a Magnini, il di lui cugino, il preparatore atletico Matteo Giunta.

 

Per la coppia l’incontro con i media è stata anche un’occasione per ribadire le loro critiche alla Federnuoto, accusata di manifestare “ai numeri uno in Italia”, un sostegno troppo tiepido.

 

I tre esordiscono raccontando la loro esperienza tailandese, presso il Centro Sportivo di eccellenza Thanyapura, effettuata a spese delle rispettive società di appartenenza - Circolo Canottieri Aniene e Team Nuoto Sport Management -, e, “soltanto grazie a Marco Bonifazi”, anche della Federazione.

 

Federica si racconta: gioie e dolori e, soprattutto, la voglia di allenarsi per tornare a vincere. Filippo si toglie qualche sassolino. Parla dell’ “affaire Lucas” e afferma che “la FIN non  mai dato una risposta”, anche se “ha garantito che avrebbe contribuito economicamente” in caso di accordo.

 

La Pellegrini aggiunge che lei e Magnini hanno fatto a Lucas un’offerta di 250.000 euro (compenso triennale; a Narbonne il tecnico ne prenderebbe 150.000), ma lui ha rifiutato per stare vicino ai figli.

 

Magnini, 31 anni compiuti il 4 febbraio, sostiene di essere l'unico velocista al mondo in grado di svolgere le sedute di allenamento programmate da Lucas ma ammette di non sapere se resisterà (a questi ritmi)fino a Rio 2016.

 

Matteo Giunta fa sapere di avere già allenato atleti di alto livello, e di non avere nessun problema a seguire Filippo e Federica per far loro svolgere loro il programma di Lucas.

 

Con riferimento all’ultima Olimpiade, la coppia ha ipotizzato che all'interno della Nazionale qualche tecnico e qualche compagno di squadra siano stati contenti del loro flop.

 

Un giornalista locale ha osservato che negli ultimi tredici anni sono arrivate le medaglie più numerose di tutta la storia del nuoto italiano.

 

Magnini ha replicato che si è trattato di casi isolati, di prodezze individuali, come quelle di Fioravanti e Rosolino (a Sydney 2000), le sue (ai Mondiali 2005 e 2007) e della  Pellegrini (Olimpiadi 2004 e 2008, Mondiali 2009 e 2011), e non di squadra. (Ma  edaglie di squadra sono giunte dalla pallanuoto, sia maschile che femminile…).

 

P.S.- A Verona c’è chi l’ha presa male. Di questo sentimento se ne è fatto interprete il quotidiano on line La Cronaca che nell’edizione odierna affibbia a Federica Pellegrini un KO, con questa motivazione:

“Tormentone dell’olimpionica. Adesso si sente lasciata sola e trasloca in altri lidi, in Francia. Non può di certo lamentarsi di Verona, perché dalla nostra città ha avuto tutto ciò che era possibile darle.”

 

 

 

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