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La migliore nuotatrice giapponese costretta a fermarsi a causa di una grave malattia

RIKAKO IKEE ha la leucemia. La storia

Non ancora diciannovenne la reginetta dei recenti Giochi Asiatici deve fermarsi. Dopo un iniziale scoramento ha detto di volere lottare per guarire e per tornare più forte di prima. A farle coraggio anche Sarah Sjostrom e Martin Van der Weijden, il nuotatore di acque libere olandese che vinse l’oro olimpico a Pechino 2008 dopo avere battuto la terribile malattia.

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RIKAKO IKEE JPN

Rikako Ikee (in copertina e nelle foto sotto), 19 anni a luglio, migliore nuotatrice giapponese del momento e grande speranza per le Olimpiadi di Tokyo del prossimo anno, tanto da essere stata scelta dagli organizzatori come testimonial (foto in basso), ha dovuto interrompere repentinamente e inaspettatamente la sua carriera, in costante ascesa dal suo esordio internazionale nel 2015, a causa di una grave malattia, la leucemia.

Circa alle 14 (ora locale) di martedì 12 febbraio lei stessa, via Twitter, ha dato la scioccante notizia alla nazione e al mondo: «Mi sono sentita male e sono tornato in tutta fretta dall’Australia (dove era in collegiale – ndr ). Dopo gli esami mi è stata diagnosticata la leucemia. Non riesco ancora a crederci e sono sconvolta».

RIKAKO IKEE JPN

Ikee si era messa in evidenza la prima volta in campo internazionale nel 2015, a Singapore, quando vinse quattro medaglie ai Campionati del Mondo juniores: oro nei 50 e 100m farfalla, argento nei 50m stile libero e bronzo nella 4x100m mista. L’anno dopo, nel 2016, si mise in luce a livello assoluto vincendo tre bronzi ai Mondiali di Windsor in vasca corta: nei 50 e 100m farfalla e nella 4x50m mista mixed. In precedenza, nel 2016, aveva vinto 7 medaglie ai Campionati Asiatici di Tokyo: oro nei 50m sl, 50 e 100m farfalla, e nella 4x100m mista; argento nei 100m sl, nella 4x100m sl e nella 4x200m sl.

Sette medaglie anche nel 2017, ai Mondiali juniores di Indianapolis: oro nei 50m sl, nei 50m farfalla e nei 100m farfalla, argento nei 100m sl e bronzo nella 4x100m sl, nella 4x200m sl e nella 4x100m mista. Nel 2018, ai Campionati Pan Pacifici di Tokyo, salì quattro volte sul podio: oro nei 100m farfalla, argento nei 200m sl e nella 4x100m mista mixed, e bronzo nella 4x100m mista. Due settimane dopo ai

Giochi Asiatici di Giacarta vinse addirittura 8 medaglie, di cui 6 d’oro, e venne incoronata come la migliore atleta dei Giochi (di tutte le discipline): oro nei 50m sl, nei 100m sl, nei 50m farfalla, nei 100m farfalla, nella 4x100m sl e nella 4x100m mista, argento nella 4x200m sl e nella 4x100m mista mixed.

Questa sequenza di successi ha fatto di lei una delle maggiori indiziate per salire sul podio nelle sue gare preferite, 100 farfalla soprattutto,  sia ai Mondiali di Gwangiju della prossima estate, in Corea del Sud, sia alle Olimpiadi casalinghe dell’anno prossimo.

RIKAKO IKEE JPN

Ancora adolescente ma già superstar Ikee, che detiene una serie di record nazionali, ha già detto ai fan che vuole battere la sua malattia(«Se curata correttamente, può essere sconfitta»). Purtroppo, però, per quest’anno sarà sicuramente fuori gioco, a partire dai campionati giapponesi ad aprile. «Mi dedicherò alle cure e mi sforzerò di mostrare una Rikako Ikee ancora più forte», ha detto coraggiosamente la nuotatrice.

L'allenatore di Ikee, Jiro Miki (foto sotto), ha detto di essere rimasto scioccato nel vederla lottare per respirare come non aveva mai visto prima. Dopo aver consultato un medico locale, dice, abbiamo deciso di tornare a casa in modo da poter subito effettuare ulteriori test. Miki ha riferito di essere rimasto senza parole per un po’ dopo avere sentito la diagnosi, ma Ikee gli ha detto che era pronta a combattere la malattia, e di volere tornare ad allenarsi il prima possibile.

C'erano stati dei segnali di allarme prima della diagnosi. Il 3 gennaio, ha detto Miki, Ikee ha riferito di sentirsi un po' pesante nei suoi movimenti e di avere bisogno di tempo per riprendersi. Dieci giorni dopo, dopo la sua prima gara dell'anno, ha detto che si sentiva molto stanca, e scioccata dai suoi tempi lenti.

È raro ma non rarissimo che un adolescente sviluppi la leucemia. Il Registro nazionale del Cancro del Giappone mostra che nel 2016 sono state diagnosticate circa 14000 persone con la malattia. Circa 250 di loro erano adolescenti. La leucemia è un tumore delle cellule del sangue. Si verifica quando i globuli bianchi diventano cancerogeni e si moltiplicano senza controllo. I sintomi includono febbre, mancanza di respiro, battito cardiaco accelerato causato da anemia, nonché uno stato general di affaticamento e debolezza.

Katsutoshi Ozaki, il capo di ematologia presso l'ospedale Tama Nagayama della Nippon Medical School, dice che in caso di guarigione è possibile che un paziente ritorni all'attività fisica ma è dubbio che una grande atleta come Ikee sia in grado di riprendere gli allenamenti di alto livello. Si dovrà solo aspettare e vedere come procedono lea sue condizioni.Nel frattempo Ikee ha ricevuto numerosi messaggi di incoraggiamento, compreso quello di Daichi Suzuki, oro olimpico a Seul 1988 nei 100m dorso (nuotati quasi tutti in subacquea) e oggi Commissioner dell’Agenzia giapponese per lo Sport (una specie di ministro dello sport)

Anche la super campionessa svedese Sarah Sjostrom, che detiene 4 record mondiali in farfalla e stile libero (le specialità di Ikee) ha fatto avere il suo sostegno a quella che avrebbe potuto diventare la sua più temibile rivale, pubblicando anche una foto di se stessa con Ikee sul suo account Instagram

Sjostrom ha scritto di avere pianto dopo aver letto la notizia che alla sua amica Rikako Ikee era stata diagnosticata la leucemia, e di volerle mandare tutta la sua forza e amore.

SJOSTROM-IKEE

Un forte incoraggiamento è pervenuto da Rikako Ikee dal nuotatore olandese in acque libere Martin Van der Weijden, vincitore della medaglia d’oro olimpica dopo essere sopravvissuto alla leucemia (foto sotto).

Martin Van der Weijden ned

Van der Weijden aveva 19 anni quando nel 2001 gli fu diagnosticata una leucemia linfatica acuta. Fu sottoposto a chemioterapia e trapianti di cellule staminali durante un soggiorno ospedaliero di sei mesi.

“Quando mi hanno diagnosticato la malattia ho pensato che fosse un incubo” ha detto Van der Weijden, che ha aggiunto: “Dopo diversi giorni l'ha accettata come sfortuna e l’ho affrontata con determinazione, come si affronta una competizione”.

per la prima volta un evento olimpico. Ha vinto Van der Weijden ha perso 20 chilogrammi a causa del suo duro trattamento. Mesi dopo aver lasciato l'ospedale, riprese a nuotare poco a poco e nel 2008, sette anni dopo la sua diagnosi, preso parte ai Giochi Olimpici di Pechino e vinse la medaglia d’oro nella 10 km di nuoto in acque libere. Nello stesso anno, a Siviglia, l’olandese vinse l’oro mondiale nella 25 km e il bronzo nella 5 km.

Van der Weijden, che oggi ha 37 anni, ha detto che spera che anche Ikee possa farcela a guarire e, come lui, a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi.

Ci vorranno almeno altre due settimane prima che Ikee riceva una diagnosi dettagliata e inizi il trattamento completo.

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