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Nuoto

Intervista esclusiva

Stefano Battistelli

La prima medaglia olimpica maschile per il nuoto italiano a Seul, nel 1988.

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Stefano Battistelli

Stefano "Bibi" Battistelli, la prima medaglia olimpica maschile per il nuoto italiano a Seul, nel 1988, nei 400 misti. Anche se essenzialmente stile liberista di alto livello, si è mostrato un atleta polivalente ottenendo i suoi due bronzi olimpici nel dorso (200 metri, a Barcellona 1992) e nei misti (400 metri, a Seul). Oggi, dirige il Centro Federale di Pietralata, a Roma, ed è consigliere regionale Fin del Lazio.

 


Innanzitutto complimenti per la riconferma a consigliere regionale del Lazio…

Grazie! È una riconferma positiva, mi permette di rimanere nell’ambiente in un ruolo dirigenziale che mi piace.

 

Come ci si trova nel mondo del nuoto fuori dall’acqua?

È sicuramente più faticoso, quando nuoti vivi nell’ovatta, in fondo sei un privilegiato, mentre una volta fuori è necessario rimboccarsi ancora di più le maniche e lavorare sodo, anche se i sacrifici che ho fatto da atleta mi aiutano nella vita e nel lavoro.

 

Quali valori Le sono stati trasmessi dal nuoto?

I nuoto per me è stato un insegnamento di vita. Mi ha trasmesso l’umiltà e il rispetto degli altri, a cominciare dagli avversari. I sacrifici, poi, che la vita da atleta impone, insegnano ad affrontare la vita in maniera positiva e a essere disciplinati, tutti valori che voglio trasmettere ai miei figli. Per ora nuotano tutti e due e ne sono contento, proprio perché so che cosa si può imparare da uno sport come questo, ma se in futuro dovessero scegliere un altro sport andrebbe bene comunque!

 

Stefano Battistelli 

 

Chi sarebbe oggi Stefano Battistelli se non avesse nuotato?

In realtà non ci ho mai pensato, ma credo che sarei  stato, in ogni caso, uno sportivo. Preferisco gli sport individuali, ma mi trovo bene anche in quelli di squadra, infatti ho sempre fatto le staffette e ora mi piace giocare a tennis.

 

Ha mai pensato ai master?

Per ora, in realtà, nuoto quando posso, in particolare la mattina, perché mi piace il rapporto con l’acqua ma non mi sono ancora avvicinato al nuoto master. Quest’anno, però, vedremo; magari una gara, se capita, la faccio!

 

Stefano Battistelli

 

Cosa ne pensa del nuoto oggi: lo trova molto cambiato?

Innanzitutto, oggi, il nuoto è molto cresciuto a livello di Federazione sia per quanto riguarda i dirigenti, sia per quanto riguarda i tecnici e l’organizzazione in generale e questo, insieme alla qualità degli atleti, ci ha permesso di arrivare al top; è vero a Londra non abbiamo preso medaglie, ma era un’Olimpiade ed è sempre difficile in quell’occasione riuscire a salire sul podio. I prossimi quattro anni saranno fondamentali: tutto il settore è increscita e bisogna continuare a lavorare sul settore giovanile, come già si sta facendo, con i collegiali e i raduni. Il lavoro per Rio, d’altra parte, inizia adesso: ogni gara è sia una tappa sia una conquista. Per me era sempre così: ai Mondiali non pensavo alle Olimpiadi, ma solo a dare il meglio in quell’occasione. La nazionale è cresciuta molto, ma molte sono ancora le potenzialità. Ci sono molti atleti che potranno essere assai competitivi a Rio, da Scozzoli al giovane Paltrinieri.

 

Stefano Battistelli

 

A proposito di Paltrinieri, cosa ne pensa?

 I 1500 sono una gara molto faticosa, ma nonostante i suoi tempi siano davvero interessanti, lo  vedo ancora in crescita. Ha, poi, un grosso vantaggio: la struttura di Ostia in cui si allena è davvero bella. Non solo è nuova, ma ci sono anche molti servizi vicino e questo permette di avere ancora più possibilità. Inoltre è allenato da Stefano Morini, che stimo molto e che ha molta esperienza, acquisita anche stando a stretto contatto con Alberto Castagnetti.

Ilaria Meli

 

Foto d'archivio in esclusiva a "Il Mondo del Nuoto" dall'archivio originale deepbluemedia.eu/G.Scala. È vietata qualsiasi forma di utilizzo se non autorizzata.

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