Direttore Responsabile: Camillo Cametti

Camillo Cametti at Large

Da mezzo secolo si commemora l’immane tragedia che 51 anni fa colpì il nuoto italiano

CADUTI DI BREMA: memoria indelebile

L’incidente aereo a Brema gettò nel lutto le famiglie di sette nuotatori, dell’allenatore che li accompagnava e del telecronista Rai.

  • Share

"Il 28 gennaio 1966 nel cielo di Brema si infrangevano per crudele destino le vite dei giovani nuotatori italiani Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo Rora, Daniela Samuele, dell'allenatore Paolo Costoli e del telecronista Nico Sapio mentre erano avviati ad una gioiosa competizione di sport. Il Comitato Olimpico Italiano e la Federazione Italiana Nuoto posero questa stele sul luogo del sacrificio per affidare il ricordo degli scomparsi alla fedele e fraterna amicizia degli sportivi di Germania". Recita così la stele nei pressi dell'aeroporto di Brema dove il 28 gennaio 1966 un aereo della Lufthansa partito da Francoforte - il Convair Metropolitan - precipitò in fase di atterraggio. Nessun superstite”.

Così sul sito della Federazione Italiana Nuoto (www.federnuoto.it ), al quale rimandiamo per la completezza delle informazioni, inizia la commemorazione dei magnifici sette nuotatori e nuotatrici della Nazionale, il meglio dell’epoca, del tecnico che li accompagnava e del telecronista RAI incaricato della telecronaca del Meeting di Brema, uno dei più importanti nel panorama internazionale a quel tempo.

Una commemorazione che ogni anno, da mezzo secolo a questa parte, la Federnuoto fa in maniera esemplare per mantenere viva la memoria di coloro che perirono verso la fine di un viaggio conclusosi tragicamente. Una commemorazione che si celebra annualmente anche grazie alla Coppa “Caduti di Brema”.


Associarsi al ricordo per noi de Il Mondo del Nuoto, e per me in particolare, non è soltanto una formalità ma è un dovere che compiamo con emozione, perché quella tragedia, che sconvolse il nuoto italiano, mi toccò personalmente. Infatti, da nuotatore della Rari Nantes Bentegodi di Verona, nei primi anni sessanta partecipavo alle gare regionali del Veneto e a quelle interregionali del Triveneto: lì mi era capitato di incrociare Amedeo Chimisso e Bruno Bianchi. Con quest’ultimo condivisi anche la stanza d’albergo, a Napoli, in occasione dei campionati nazionali studenteschi del 1962 (o 1961?), che si disputavano fra rappresentative interregionali. Bruno era un ragazzo colto, educato e riservato; un nuotatore dotato di fisico e testa giusti per potersi affermare anche a livello internazionale. Ero onorato, e un po' intimidito, dall'averlo come vicino di letto.

Conobbi anche Paolo Costoli. Nella sua qualità di allenatore federale venne in “visita pastorale” un paio di volte a Verona, presso la piscina comunale di Via Colonnello Galliano, l’attuale Centro Federale. Affabile e paziente il tecnico fiorentino era interessato ad alcuni nuotatori della Bentegodi, in particolare ai quattro fratelli Castagnetti - Maria Grazia, Giannangelo, Mario e Alberto –, tutti in Nazionale o in procinto di entrarci. In diverse occasioni vidi gareggiare anche gli altri Caduti. Perciò, come ogni anno, in questa data il ricordo dei “Caduti di Brema” si fa largo nitidamente nella mia memoria.

 

 

 

 

Leggi anche...