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Camillo Cametti at Large

Londra, 9 agosto – 30a Olimpiade/Pallanuoto Donne – Commento

Stati Uniti finalmente d’oro

Dopo due medaglie d’argento e una di bronzo alle precedenti olimpiadi le americane vincono l’oro: 8-5 sulla Spagna, medaglia d’argento. Match winner Maggie Steffens (5 gol), la più giovane ma anche miglior realizzatrice del torneo (21 gol). Bronzo all’Australia che batte l’Ungheria 13-11 (dopo i supplementari). Per il 5° posto la Cina supera la Russia mentre l’Italia (11-7 sulla Gran Bretagna) è settima.

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Water Polo Arena gremita, circa 5.000 spettatori, per i match che assegnano le medaglie. Per l’oro e l’argento sono di fronte gli Stati Uniti, con una squadra esperta, blasonata e in parte stagionata – Heather Petri ha 34 anni, Brenda Villa 32, entrambe sono alla quarta olimpiade -, e la giovane e fresca Spagna, già ammirata a Trieste lo scorso aprile, quando vinse il torneo di qualificazione olimpica, con ben 8 giocatrici del 1990 o più giovani (tre del 1993). Non c’è storia. L’incontro volge subito a favore delle americane che accumulano gradualmente un vantaggio incolmabile fino ad andare sull’ 8-2. Poi le spagnole reagiscono, recuperano in parte e l’incontro termina sul punteggio di 8-5.

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Mattatrice è la più giovane delle americane, Maggie Steffens - nella foto con la coetanea spagnola Annie Espar- (in squadra c’è anche la sorella Jessica), pure del 1993, match winner con 5 gol. La Steffens è anche la miglior realizzatrice del torneo con 21 gol (78% di realizzazioni). Grande prestazione anche del portiere, Betsie Anderson, 29 anni (foto sotto).

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Per gli Stati Uniti è la quarta finale olimpica sulle quattro edizioni del torneo olimpico femminile. Le americane sono sempre andate in medaglia: a Sydney 2000 e Pechino 2008 vinsero l’argento, ad Atene 2004 il bronzo. E’ la quarta medaglia anche per Petri e Villa (molto seguita anche a Portorico da dove proviene la sua famiglia), colonne della squadra per quattro cicli olimpici.

Primo tempo a favore delle iberiche per 2-1. Poi un flusso ininterrotto di 7 gol americani, senza risposta spagnola, porta il punteggio sull’8-2. Tre gol, tardivi e consecutivi delle spagnole, fissano il risultato finale sull’8-5

La Steffens ha sottolineato che la vittoria è merito della squadra: “I miei gol hanno finalizzato una manovra collettiva fatta di una difesa solida, palle rubate e passaggi precisi”.

Miglior realizzatrice per la Spagna in questo match una delle poche “anziane, la Pareja, con 3 gol. Miglior giocatrice della Spagna in questo torneo Anni Espar Llaquet, 19 anni, anche miglior realizzatrice della sua squadra con 15 gol.

Il coach spagnolo Miguel Oca ha fatto un ottimo lavoro e sa di avere fra le mani una squadra che può dargli grandi soddisfazioni per tutto il prossimo quadriennio.

Questa vittoria è stata fortemente voluta dalle americane, una squadra unita e affamata d’oro. Coesione ma soprattutto fame e, se volete, esperienza, le chiavi del successo targato USA.

Gli Stati Uniti, allenati da Adam Krikorian, erano finiti secondi nel Gruppo A dove avevano pareggiato con la Spagna 9-9 (con 4 gol di Kami Craig a fronte dei 4 realizzati dall’esperta spagnola Jennifer Pareja). Nei quarti avevano battuto l’Italia (9-6) e in semifinale l’Australia (11-9 dopo i tempi supplementari).

La Spagna aveva vinto il Gruppo A, battuto la Gran Bretagna ai quarti (9-7) e l’Ungheria in semifinale (10-9).

Per la medaglia di bronzo l’Australia ha battuto l’Ungheria al termine di un incontro drammatico. Sempre davanti le Aussies nel parte finale del match hanno subito la rimonta delle magiare che, quando sembrava che l’Australia avesse vinto, hanno pareggiato con un gol all’ultimo secondo. Nei supplementari hanno segnato soltanto le australiane - 2 gol – vincendo così la medaglia di bronzo per 13-11.

Nell’Ungheria sempre brave le veterane – in particolare Rita Dravucz (2 gol) e Rita Keszthely (3 gol) -; dell’Australia sono piaciute particolarmente le più giovani, le diciannovenni Nicola Zagame (75% direalizzazioni) e la gigantesca (188 centimetri) Ash Southern.

A consegnare le medaglie anche Franco Carraro, membro italiano del CIO.

Nel match per il 5° e 6° posto la Cina di Juan Jané ha battuto la Russia per 16-15. Huan Huan Ma, n°10, centro-boa, con 19 gol, è la seconda migliore realizzatrice del torneo.

Per il 7° posto l’Italia ha battuto la Gran Bretagna 11-7. Tania Di Mario è la terza miglior marcatrice con 18 gol.

L’Italia era finita terza nel Gruppo B. Poi aveva perso dagli Stati Uniti 9-6 nei quarti e dalla Cina 14-10 nel primo incontro dal 5° all’8° posto.

Un risultato certamente deludente per una squadra che solo sette mesi fa aveva vinto il titolo europeo.

Qualcosa a Londra non ha funzionato. Le cause sono da accertare.

 

 

 

 

 

 

 

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