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Nuoto

Intervista ad Andrea Di Nino, fondatore del team A.D.N. Swim Project

A tu per tu con Andrea Di Nino

Andrea Di Nino, il manager di risorse umane, come lui stesso si definisce, si racconta a distanza di un decennio dalla creazione di A.D.N. Swim Project. Il suo progetto di team internazionale ha ospitato - e ospita oggi a Caserta - alcuni tra i più forti nuotatori e competenti tecnici mondiali.

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Avere il coraggio di andare oltre, superare i propri confini mentali e fisici, credere fermamente in ciò che si vuole e lottare per ottenerlo senza fermarsi mai, cercando di migliorare ogni giorno i propri obiettivi: Andrea Di Nino è tutto questo, con tenacia e umiltà ha creato un team internazionale di atleti e addetti ai lavori capaci di competere ad alto livello, con lo stimolo costante di voler continuare a crescere nella qualità dei risultati e nella professionalità.

 

Com’è nato il progetto A.D.N. Swim Project?

«Il progetto nasce nel 2005 post mia esperienza in USA, dove posso dire di “aver imparato il mestiere”, a fianco di quel grande Maestro che è stato per me Michael Lohberg. Come tutte le cose nuove all’inizio è stato difficile, ma ora a distanza di 10 anni il progetto si è assolutamente consolidato a livello internazionale, con più di 32 medaglie vinte tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei».

Quali sono le figure che lavorano a questo progetto e che ruoli hanno?

«Prima di entrare nel dettaglio penso sia importante chiarire il concetto che è alla base di A.D.N. Non siamo un Club tradizionale ma un progetto che ha come stella polare la costruzione per gradi di una struttura professionale, che anno per anno viene implementata dall`arrivo di nuove figure che sappiano “giocare di squadra” e pongano A.D.N al di sopra di protagonismi personali. A parte le figure full time tradizionali di ogni Team, ad oggi il gruppo di lavoro comprende una serie di personaggi innovativi per il mondo del nuoto quali il Direttore generale, il Responsabile delle relazioni internazionali, il posturologo, oltre ad una serie di professionalità esterne, quali ad esempio il nutrizionista o il fisiologo, volte a crescere la qualità dello staff».

Chi sono gli atleti che fanno parte della squadra?

«Al momento stiamo definendo gli ultimi accordi con alcuni nuovi atleti che saranno presentati in occasione del Meeting di Milano a marzo. Della stagione invernale sono stati confermati Govorov, Heersbrandt e Tikhobaev».

Perché ha scelto Caserta come sede principale degli allenamenti?

«Perchè al momento ci sono ottime condizioni, tecniche, logistiche e di vita per l`intero gruppo, che ci permettono di svolgere al meglio il nostro lavoro, supportati in questo dalla Provincia di Caserta. Al contempo gli atleti hanno trovato una città che li ha accolti con grande affetto, tanto da considerarci ormai una delle prime realtà sportive del territorio. Per tutti noi è bello portare in giro per l`Italia e per il mondo il nome di Caserta posto sulle cuffie, è un piccolo grazie a chi tanto ci ha dato».

Pensa che strutturare uno sport individuale come il nuoto come se fosse uno sport di squadra (coach, atleta, fisioterapista, preparatore atletico, team manager, addetto stampa) sia la chiave moderna per avere risultati eccellenti?

«Mi pare che sia un modello in grande espansione, in particolare all`estero. D`altro canto anche in altri sport individuali, quali il tennis, l`atletica e lo sci, si segue lo stesso format. Più che parlare però di una struttura simile a quella degli sport di squadra direi che il prototipo che seguiamo è quello delle aziende di successo, strutturate con competenze e ruoli ben definiti».

Da dove viene Andrea Di Nino? Quando ha scelto la professione di allenatore? Dove si è formato come tecnico cosmopolita?

«Nasco a Roma e studio prima a Modena poi in Friuli. La scelta di fare l`allenatore l`ho fatta nel mio periodo friulano, motivato anche da una grande nuotatrice come Barbara Scaini, che da poco ci ha lasciati. A livello di formazione, di Michael e degli Stati Uniti ho già detto. In Italia, in maniera e tempi diversi, Max Di Mito, Paolo Penso e Davide Zara, in ordine assolutamente alfabetico, sono stati i miei maestri».

Giovanni Malagò alla presentazione di A.D.N. Swim Project 2015Il presidente del CONI Giovanni Malagò, alla presentazione di A.D.N. Swim Project 2015.

 

In questo periodo di crisi, che sembra non finire mai, secondo lei quanto conta investire sullo sport, dalla semplice passeggiata quotidiana allo sport agonistico vero e proprio?

«Lo sport può rappresentare per il sistema Italia una grande risorsa economica, sia come fattore di investimenti sul territorio (nuovi impianti sportivi che possono aiutare a diminuire le conflittualità sociali sul territorio) sia come possibilità di riduzione della spesa medica a carico dello Stato, diminuendo malattie legate all`inattività e all`obesità nello specifico. Inoltre è una ricchezza ovviamente per tutte le ricadute positive sul turismo sportivo in occasione di eventi di massa organizzati in Italia».

 Quali saranno le tappe più importanti di avvicinamento ai Mondiali di Kazan e alle Olimpiadi di Rio?

«I rispettivi Campionati nazionali ed una serie di grandi meeting internazionali, quali appunto il meeting di Milano e il Settecolli in Italia, l`Open di Francia e le tappe estive e autunnali della World Cup».

 

Andrea Di Nino con Evgeny Korotyshkin

Andrea Di Nino con il delfinista russo Evgeny Korotyshkin.

 

Quale è stata la sua maggiore soddisfazione da allenatore? C’è un atleta che le sarebbe piaciuto o le piacerebbe molto allenare?

«Difficile dirlo, ma probabilmente l’oro di Milorad Cavic a Roma e l`argento olimpico di Evgeny Korotyshkin si collocano a pari merito al primo posto. No, non ho atleti nel cassetto dei sogni, mi ritengo già abbastanza fortunato da aver avuto molti campioni in A.D.N.».

L’incontro col biomeccanico e fisiologo Jan Olbrecht è stato positivo? Vi ha portato a nuove consapevolezze?

«Assolutamente stimolante, come sempre avviene quando incontri professionisti con grandi competenze ed esperienze sul campo. Abbiamo iniziato a disegnare un programma a medio-lungo termine che ci porterà a lavorare spalla a spalla con Jan, scienziato e persona dalla quale avremo tutti noi molto da apprendere …».

Come si definirebbe Andrea Di Nino: manager o allenatore?

«Un bravo allenatore è un manager di risorse umane. Ma per essere un grande allenatore bisogna essere il miglior manager, e questo ce lo insegna il più grande allenatore della storia recente del calcio inglese, Alex Ferguson.».

 

Credo che socializzare il sapere con realtà diverse dalle proprie sia il modo migliore per crescere e creare unioni forti per dare vita a risultati eccellenti.

In bocca al lupo A.D.N. Swim Project!

 

Veronica Bigi

 

 

Scheda allenatore

nato a Roma il 10/10/1972, Andrea Di Nino è il capo allenatore e direttore tecnico di A.D.N. Swim Project, primo programma europeo per nuotatori internazionali.
Ha partecipato ai Campionati del Mondo di Shangai 2011 e a quelli di Roma 2009 come tecnico della Serbia, ha preparato atleti per i Mondiali di Barcellona 2013, Melbourne 2007, Montreal 2005; è stato il tecnico di Trinidad e Tobago alle Olimpiadi di Atene 2004, ha preparato tre atleti per le Olimpiadi di Pechino 2008 ed è stato tecnico per la Russia alle Olimpiadi di Londra 2012.

Dal 2003 al 2005 è stato assistente allenatore a Coral Springs in Florida sotto la guida di Michael Lohberg, sei volte allenatore Olimpico (1984-1988-1992-1996-2000-2004).

Alla guida del team che ha fondato, Di Nino ha contribuito ai successi di atleti come Evgeny Korotyshkin (Russia), Andrey Govorov (Ucraina), Sergey Fesikov (Russia), Milorad Cavic (Serbia), Jason Dunford (Kenya), Roman Sludnov (Russia), Randall Bal (USA), Fabiola Molina (Brasile), Gabriel Mangabeira (Brasile), Triin Aljand (Estonia), Miroslava Najdanovski (Serbia).

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